UN PUTINISTA ALLA GUIDA DEL COPASIR?
Le polemiche sulle dichiarazioni di #Medvedev sono poco serie.
Le ingerenze che dovrebbero preoccupare nel nostro paese sono quelle degli USA. Siamo un paese a sovranità limitata dal 1947 e abbiamo subito anche la strategia della tensione e le stragi.
La polemica di queste ore ha del paradossale.
Alla guida del Copasir c’è un esponente di Fratelli d’Italia come Adolfo Urso che lancia l’allarme per le presunte #ingerenze russe sulla politica italiana.
Ora non si capisce con chi ce l’abbia Urso. Con il suo partito?
Giorgia Meloni è stata notoriamente una fan sfegatata di Putin. Ve la ricordate quando dichiarava che “Putin difendeva valori europei” (tipo omofobia e nazionalismo)?

PD e centristi non hanno mai chiesto dimissioni di Urso e poi fanno polemiche su discorsi di Medvedev?

Se Urso sta lì vuol dire che l’ambasciata USA si fida della destra italiana che è sempre stata allineata fin dai tempi delle trame nere. Basta leggere i cablo di Wikileaks o ricordare il ruolo del papà di Isabella Rauti e di Almirante.
E quindi se Urso sta bene agli USA sta bene anche al Pd.

In Italia le destre sono allineate con gli USA e la NATO come il PD e i centristi. Anche il M5S ci tiene a dichiarare il suo atlantismo. Non hanno votato nemmeno una mozione per Julian Assange per non irritare gli Stati Uniti.

L’allineamento all’oltranzismo atlantista è tale che in parlamento hanno tutti insieme votato per l’invio delle armi in Ucraina e l’aumento delle spese militari al 2% del PIL, per l’acquisto degli F35 e per le guerre della Nato.

Il vero problema in Italia non sono le ingerenze di Mosca ma la subalternità della politica e dei media agli Stati Uniti.
Persino la lista Si-Verdi non ha messo nel programma il no all’invio delle armi in Ucraina e alla strategia guerrafondaia della NATO che altrimenti il PD non gli dava i seggi sicuri nell’uninominale.
Un tempo la politica italiana riusciva a ritagliarsi un ruolo autonomo in politica estera nonostante la guerra fredda. Ora sono tutti soldatini di Washington.

L’unica lista schierata contro la NATO, l’invio delle armi, l’aumento delle #spesemilitari è l’Unione Popolare con Luigi de Magistris che notoriamente non ha nulla a che fare con gli oligarchi russi e neanche con quelli occidentali.

Dunque tutta la polemica di queste ore è una sceneggiata. Da un lato abbiamo Meloni e Salvini legati a Trump e Bannon, Berlusconi ai repubblicani più classici come la famiglia di criminali di guerra Bush che però alle ultime elezioni hanno votato per Biden che è il riferimento con i clintoniani del PD.

Calenda e Letta vogliono fare i primi della classe come scolaretti che prendono ordini dalla NATO e da Washington. Lo stesso copione che abbiamo visto per anni rispetto ai vincoli europei.

L’Italia va verso il declino economico, sociale e culturale a causa di una classe dirigente “compradora” che gareggia nel mettersi al servizio di Washington.

Comunque se si vogliono evitare ingerenze putiniane potrebbero intanto chiedere le dimissioni del presidente della commissione parlamentare sui servizi segreti (Copasir). Visto che spetta all’opposizione si potrebbe nominare una parlamentare di #ManifestA, la nostra componente aderente a #UnionePopolare, che sicuramente sarà contro Putin e contro la Nato, per la #Costituzione nata dalla #Resistenza.

noallaguerra #pace #disarmo

P.S.: a proposito di ingerenze oggi ricorre l’anniversario del golpe della CIA in Iran che nel 1953 rovesciò il presidente Mossadegh che aveva avuto l’ardire di nazionalizzare l’industria petrolifera sottrendola al controllo delle multinazionali occidentali. Mossadegh era stato eletto in elezioni democratiche. Seguirono decenni di dittatura.

Maurizio Acerbo PRC

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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