In questi giorni avrete sentito dai maggiori mezzi di informazione che il simbolo di Up è stato rifiutato. Si tratta di una notizia non vera: il nostro simbolo ufficiale è stato ammesso ed è pronto ad essere presente in tutte le circoscrizioni del nostro Paese.
Perché allora questa notizia? Se alcune redazioni giornalistiche avessero trattato il nostro movimento senza la consueta superficialità riservata agli outsider, avrebbero scoperto di essere palesemente in errore: ad essere rigettato è stato un secondo contrassegno depositato dalle forze politiche promotrici della lista Unione Popolare, contenente i simboli delle singole formazioni. Tale scelta è dovuta al fatto che Potere al Popolo nelle scorse settimane ha impugnato presso diversi tribunali il D.L. elezioni del 4 maggio 2022, n. 4.
Il Decreto Legge in questione prevede l’esonero dalla raccolta firme per le liste che alle elezioni del 2018 hanno conseguito almeno l’1% ma solo se in coalizione.
Una norma palesemente incostituzionale con cui TUTTE le principali forze politiche presenti in parlamento si sono assicurate l’esonero dalla raccolta firme, discriminando chi, come Potere al Popolo, ha conseguito più dell’1% presentandosi però in maniera indipendente, senza cioè portare acqua al mulino delle destre e del cosiddetto centro(sinistra).
Pertanto al fine di supportare questa battaglia di democrazia e al fine di modificare almeno in parte questa assurda legge elettorale si è deciso di depositare un secondo simbolo in sostegno ai ricorsi depositati. Purtroppo i ricorsi sono stati tutti respinti, nonostante l’evidente assurdità di questa legge elettorale.
La nostra battaglia della democrazia però non si ferma: in queste ultime ore centinaia di volontari stanno terminando le ultime raccolte firme per essere presenti in tutto il territorio nazionale.
Unitevi, supportateci, dateci una mano in questo ultimo sforzo: solo così potremo dimostrare la forza delle nostre idee, solo così potremo riuscire a mettere un presidio di democrazia, un controllo popolare, nel prossimo Parlamento.
PaP