A causa della stupidità della leadership politica europea gli Stati Uniti sono riusciti a spingere l’Europa a commettere un suicidio economico e sociale.

L’8 febbraio Michael Hudson, professore di economia all’Università del Missouri, circa l’imminente conflitto in Ucraina, ha scritto [in inglese] che gli Stati Uniti lo stavano intenzionalmente provocando.

Michael Hudson: I veri avversari dell’America sono i suoi alleati europei e di altri paesi. 

Le sanzioni che i diplomatici statunitensi chiedono insistentemente di imporre ai loro alleati contro il commercio con la Russia e la Cina mirano apparentemente a scoraggiare un crescita delle forze militari. Ma tale aumento non può essere la principale preoccupazione verso Russia e Cina, che hanno molto più da guadagnare offrendo reciproci vantaggi economici all’Occidente. La questione di fondo è quindi se l’Europa troverà vantaggioso sostituire le esportazioni statunitensi con le forniture russe e cinesi e i relativi legami economici reciproci.

La preoccupazione dei diplomatici americani è che la Germania, le altre nazioni della NATO e i paesi lungo il percorso della Belt and Road comprendano i vantaggi che si possono ottenere aprendo il commercio e gli investimenti in modo pacifico. Se non c’è un piano russo o cinese per invaderli o bombardarli, che bisogno c’è della NATO? E se non c’è un rapporto intrinsecamente conflittuale, perché i paesi stranieri dovrebbero sacrificare i propri interessi commerciali e finanziari affidandosi esclusivamente agli esportatori e agli investitori statunitensi?

Invece di una reale minaccia militare da parte di Russia e Cina, il problema per gli strateghi americani è l’assenza di tale minaccia. …

L’unico modo rimasto ai diplomatici statunitensi per bloccare gli acquisti europei è quello di spingere la Russia ad una risposta militare, e poi sostenere che il vendicare questa risposta supera qualsiasi interesse economico puramente nazionale. Come ha spiegato il Sottosegretario di Stato per gli Affari Politici, Victoria Nuland, in una conferenza stampa del Dipartimento di Stato il 27 gennaio: “Se la Russia invade l’Ucraina, in un modo o nell’altro, il Nord Stream II non andrà avanti”. Il problema è creare un incidente adeguatamente offensivo e dipingere la Russia come aggressore.

Provocare una guerra in Ucraina è stato facile, dato che il team di produzione del film, che la governa, ha dichiarato che l’Ucraina è disposta a sacrificare il suo popolo e il suo paese in una guerra senza speranza di vittoria contro la Russia. L’attore e Presidente ucraino Vladimir Zelensky ha già annunciato che l’Ucraina avrebbe ripreso con la forza la Crimea e le repubbliche del Donbass che erano in mano alla resistenza ucraina, alleata alla Russia.

Il 15 febbraio il professor John Mearsheimer ha tenuto [in inglese] una conferenza in cui ha documentato come gli Stati Uniti abbiano causato e siano responsabili dell’intera crisi ucraina.

Dall’anno scorso circa metà dell’esercito ucraino era posizionato nel sud-est del paese, sulla linea del cessate il fuoco con le repubbliche del Donbass. Il 17 febbraio ha aperto un fuoco di artiglieria preparatorio contro le posizioni della resistenza. Nei giorni successivi il fuoco di fila è aumentato costantemente.

Gli osservatori dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione (OSCE), posizionati sulla linea del fronte, hanno contato e documentato ogni colpo di artiglieria, e hanno pubblicato sul proprio sito web una sintesi giornaliera. Dagli 80 colpi di artiglieria del 16 febbraio, gli attacchi sono aumentati ogni giorno fino a superare i 2.000 al giorno il 22 febbraio.

Gli osservatori dell’OSCE hanno anche fornito mappe dei luoghi in cui sono esplose le granate (qui del 21 febbraio):

La maggior parte degli impatti è avvenuta in tre aree ad est della linea del cessate il fuoco, su posizioni occupate dalla resistenza. Chiunque abbia un po’ di conoscenze militari riconoscerà queste intense campagne di artiglieria lungo assi distinti come azioni di preparazione per un attacco totale.

I leader delle repubbliche del Donbass e della Russia hanno dovuto reagire a quest’attacco imminente. Il 19 febbraio la Repubblica Popolare di Donetsk e la Repubblica Popolare di Lugansk hanno chiesto aiuto al governo russo. Da soli non avrebbero avuto alcuna possibilità di resistere all’esercito ucraino, che gli Stati Uniti e i loro alleati avevano finanziato e costruito dal 2015.

Fino a questo momento la Russia aveva insistito sul fatto che la DPR e la LPR facessero parte dell’Ucraina ma dovessero ricevere una sorta di autonomia, come previsto dagli accordi di Minsk. Ma ora doveva compiere passi che avrebbero legalizzato il sostegno russo al Donbass. Il 21 febbraio la Russia ha riconosciuto le repubbliche come stati indipendenti. Le tre parti hanno firmato [in inglese] accordi di cooperazione che includevano clausole per il supporto militare reciproco:

Il trattato della Russia con le Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk (DPR e LPR) prevede la concessione del diritto di costruire basi militari sul loro territorio e di fornire assistenza militare reciproca, ha dichiarato martedì il Viceministro degli Esteri russo Andrey Rudenko alla sessione plenaria della Camera Bassa del Parlamento.

“Un aspetto importante: il trattato sancisce l’intenzione delle parti di interagire nel campo della politica estera, della protezione della sovranità e dell’integrità territoriale e della fornitura di sicurezza, in particolare, prestandosi reciprocamente l’assistenza necessaria, compresi gli aiuti militari, e concedendo il diritto di costruire, utilizzare e migliorare le infrastrutture militari e le basi militari sul proprio territorio”, ha sottolineato l’alto diplomatico russo.

Con gli accordi in vigore, l’aiuto militare russo contro l’attacco ucraino è diventato (almeno apparentemente) legale ai sensi [in inglese] dell’articolo 51 (autodifesa collettiva) della Carta delle Nazioni Unite.

Il 22 febbraio, quando nessun soldato russo aveva ancora messo piede sul suolo ucraino, gli Stati Uniti e i loro alleati hanno imposto [in inglese] sanzioni economiche estreme contro la Russia. Il Presidente Biden ha riconosciuto che gli Stati Uniti si erano preparati da tempo a questa eventualità.

Negli ultimi mesi, ci siamo coordinati strettamente con i nostri alleati della NATO e con i nostri partner in Europa e nel mondo per preparare questa risposta. Abbiamo sempre detto, e l’ho detto in faccia a Putin un mese fa, più di un mese fa, che avremmo agito insieme nel momento in cui la Russia si fosse mossa contro l’Ucraina.

Ora la Russia si è innegabilmente mossa contro l’Ucraina dichiarando questi Stati indipendenti.

Oggi, quindi, annuncio la prima tranche di sanzioni per imporre costi alla Russia in risposta alle sue azioni di ieri. Queste sanzioni sono state strettamente coordinate con i nostri alleati e partner, e continueremo a inasprirle se la Russia aggraverà il conflitto.

Il 24 febbraio le forze russe sono entrate in Ucraina per prevenire l’imminente attacco alle repubbliche del Donbass. (Il piano A russo consisteva nel fare pressione su Kiev affinché accettasse una rapida soluzione della crisi. Questo piano è fallito, all’inizio di aprile, dopo l’intervento di Boris Johnson a Kiev. La Russia è passata al piano B, la smilitarizzazione dell’Ucraina).

Il governo tedesco ha annunciato che il gasdotto Nord Stream II, tecnicamente pronto a trasportare il gas russo in Germania, non sarebbe stato avviato.

Il 27 febbraio il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha tenuto [in inglese] un discorso isterico e moraleggiante davanti al Parlamento tedesco. Ha accusato la Russia di aver rotto la pace in Europa.

Gli Accordi di Minsk, in base al quale l’Ucraina si era impegnata a federare e a concedere una certa autonomia al Donbass, non è stato menzionato nemmeno una volta. La Germania e la Francia sono entrambe le potenze garanti che nel 2015 hanno sottoscritto gli Accordi di Minsk ma che, in sette lunghi anni, hanno fatto ben poco per sollecitarne l’attuazione.

Invece di lavorare per un rapido cessate il fuoco e per rinnovare le relazioni economiche con la Russia, Scholz ha condannato la Germania al suicidio economico.

Il 28 febbraio il professor Hudson ha pubblicato [in inglese] un’altra profonda analisi della crisi.

In un’anticipazione del pezzo Yves Smith ha riassunto:

Michael Hudson: L’America sconfigge la Germania per la terza volta in un secolo; MIC, BARE e OGAM conquistano la NATO.

Michael Hudson approfondisce il suo tema su come il conflitto in Ucraina sia il risultato di forze molto più grandi all’opera, e non necessariamente quelle che avete in mente. Sostiene che la vera posta in gioco è impedire ai paesi europei, in particolare alla Germania, di sviluppare legami economici più profondi con la Cina e la Russia.

Qui Hudson descrive il peso che i principali interessi degli Stati Uniti hanno sulla politica estera e come essi vedano il conflitto come un modo per tenere a bada una possibile caduta del loro status e del loro potere.

Il pezzo di Hudson è piuttosto lungo e approfondito. Ne consiglio la lettura integrale.

L’idea degli Stati Uniti è di isolare l’Europa dal suo entroterra eurasiatico, di spostare le industrie europee negli Stati Uniti e di acquistare il resto per due spiccioli.

Per eliminare il Nord Stream II e indurre i paesi europei a boicottare l’energia russa, gli Stati Uniti avevano promesso che avrebbero “aiutato” vendendo il loro gas naturale liquefatto (piuttosto costoso) all’Europa. Ma quando i prezzi del gas naturale hanno iniziato a salire in Europa, le forze del libero mercato hanno iniziato ad aumentare anche negli Stati Uniti. I prezzi elevati dell’energia minacciavano di danneggiare Biden e di affossare i Democratici alle elezioni di metà mandato.

Poi è accaduto [in inglese] un misterioso incidente:

Un’esplosione in un terminale di gas naturale liquefatto in Texas ha lasciato sconvolti i residenti nelle vicinanze, e sta togliendo dal mercato una quantità sostanziale di carburante in un momento in cui la domanda globale è in aumento.

Freeport LNG sarà offline per almeno tre settimane, ha dichiarato giovedì la società, a seguito di un incendio nel suo impianto di esportazione.

Secondo Rystad Energy, la maggior parte delle esportazioni di Freeport LNG era destinata all’Europa. L’Europa potrebbe essere in grado di compensare il volume perso con aumenti da altri impianti, ha dichiarato Emily McClain, vicepresidente di Rystad. L’Europa riceve circa il 45% del suo GNL dagli Stati Uniti, mentre il resto proviene da Russia, Qatar e altre fonti.

Tre settimane erano troppo poche per abbassare i prezzi del gas naturale negli Stati Uniti. L’autorità di regolamentazione statunitense per tali impianti, la U.S. Pipeline and Hazardous Materials Safety Administration (PHMSA), è intervenuta [in inglese] prolungando il processo di riavvio:

Il secondo più grande impianto di esportazione di gas naturale liquefatto degli Stati Uniti, colpito da un incendio all’inizio del mese, non sarà autorizzato a riparare o a riprendere le operazioni fino a quando non avrà risolto i rischi per la sicurezza pubblica, ha dichiarato giovedì l’autorità di regolamentazione dei gasdotti.

I futures del gas naturale statunitense sono crollati del 15% giovedì a causa del rapporto e del continuo accumulo di scorte, contribuendo a un calo dei prezzi del 33% a giugno, il più grande calo mensile dal 2018.

“Il processo vero e proprio (di revisione, riparazione e approvazione) richiederà più di tre mesi, e potenzialmente da sei a 12 mesi”, ha dichiarato Alex Munton, direttore del settore gas e GNL della società di consulenza Rapidan Energy Group.

Si sono avute anche notizie di “problemi” improvvisi in altri impianti di GNL.

Non solo il gas naturale, ma anche i prodotti petroliferi che gli Stati Uniti stanno trattenendo [in inglese] mentre l’Europa ne ha bisogno:

L’amministrazione Biden sta avvertendo i raffinatori che potrebbe prendere “misure di emergenza” per affrontare le esportazioni di carburante, dato che le scorte di benzina e gasolio rimangono vicine a livelli storicamente bassi nel Nord-Est.

Gli impianti di produzione di fertilizzanti in Europa hanno chiuso [in inglese] a causa dei prezzi troppo alti del gas naturale. Le fonderie di acciaio e alluminio seguono [in inglese] a ruota. La produzione di vetro in Europa è in grave pericolo [in inglese] .

In un lungo articolo [in inglese] di oggi, Yves Smith analizza le conseguenze economiche e politiche per l’Europa. In una violazione della legge di Betteridge [in inglese], titola:

L’Europa sarà sconfitta prima dell’Ucraina? 

Saremo così audaci da affermare che non solo la guerra delle sanzioni contro la Russia si è ritorta contro di noi in modo spettacolare, ma che i danni per l’Occidente, soprattutto per l’Europa, stanno accelerando rapidamente. E questo non è il risultato dell’adozione di misure attive da parte della Russia, ma dei costi della perdita o della riduzione delle risorse chiave russe che si sommano nel tempo.

Quindi, a causa dell’intensità dello shock energetico, il calendario economico si sta muovendo più velocemente di quello militare. A meno che l’Europa non si impegni in una decisa correzione di rotta, e non vediamo come questo possa accadere, la crisi economica europea sembra destinata a diventare devastante prima che l’Ucraina sia formalmente sconfitta.

Come spiegheremo, questo shock sarà così grave se non s’interviene (e come spiegheremo, è difficile che sia fatto qualcosa di abbastanza significativo), che il risultato non sarà una recessione, ma una depressione in Europa.

In teoria, l’Unione Europea potrebbe tentare di far pace con la Russia. Ma il tempo per farlo è passato. Non è solo che troppi attori chiave europei, come Ursula von der Leyen e Robert Habeck, sono troppo profondamente coinvolti nell’odio verso la Russia per fare marcia indietro. Anche se a dicembre ci fosse sangue per le strade, non sarebbero cacciati abbastanza velocemente. 

Il problema è che l’Europa ha bruciato i ponti con la Russia al di là delle sole sanzioni. Putin ha ripetutamente offerto all’Unione Europea la scelta di utilizzare il Nord Stream II. Anche se la Russia lo stesse utilizzando a metà della sua capacità, potrebbe ancora sostituire completamente le forniture del precedente Nord Stream I. Putin ha avvertito che questa possibilità non sarebbe rimasta aperta a lungo, e che la Russia avrebbe iniziato ad utilizzare il resto del volume.

L’esito sembra quindi inevitabile: molte imprese europee falliranno, con conseguente perdita di posti di lavoro, inadempienze nei prestiti alle imprese, perdita di entrate statali, pignoramenti. E con i governi che pensano di aver speso un po’ troppo liberamente con gli aiuti Covid, i loro rifornimenti energetici di emergenza saranno troppo scarsi per fare la differenza. 

A un certo punto, la contrazione economica porterà ad una crisi finanziaria. Se il crollo sarà sufficientemente rapido, potrebbe portare ad una perdita di fiducia (ben giustificata) quanto le perdite e i default registrati finora.

Gli Stati Uniti, per motivi puramente egoistici, hanno trascinato l’Europa, e in particolare la Germania, in una trappola che porterà alla sua distruzione economica e sociale. Invece di riconoscere il pericolo e di prendere le necessarie contromisure, i “leader” europei e tedeschi si sono impegnati a contribuire al processo.

La cosa migliore per l’Europa e la Germania sarebbe stata ovviamente evitare la crisi. Ciò è fallito per mancanza d’intuito e di sforzi. Ma ora che l’Europa è in fondo al baratro, i politici dovrebbero almeno smettere di scavare. È nell’ovvio interesse dell’Europa e soprattutto della Germania mantenere la crisi il più breve possibile.

Ma i pazzi che governano l’Europa continuano [in inglese] a fare il contrario:

La Germania continuerà a sostenere Kiev “fino a quando sarà necessario”, ha dichiarato lunedì il cancelliere Olaf Scholz, auspicando un allargamento dell’Unione Europea che includa anche l’Ucraina, la Moldavia e la Georgia.

Negli ultimi mesi la Germania ha cambiato “radicalmente idea” sul suo sostegno militare all’Ucraina, ha detto.

“Continueremo a fornire questo sostegno, in modo affidabile e, soprattutto, per tutto il tempo necessario”, ha detto al folto pubblico universitario. 

Il Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha fatto eco alla promessa “per tutto il tempo necessario” a Kiev in un discorso in Slovenia, chiedendo “un nuovo pensiero strategico” per sostenere i valori europei.

Per come sembrano vederla questi “leader”, energia a prezzi accessibili, case calde, cibo sufficiente, posti di lavoro e pensioni per i cittadini europei non fanno parte dei “valori europei” che intendono difendere.

Il crollo economico e finanziario dell’Europa sarà molto più rapido del cambiamento politico, ovviamente necessario, della sua leadership di terzo livello.

L’unico settore politico che non sarà danneggiato da tutto questo, almeno in Francia e Germania, è l’estrema destra. Anche questo è di per sé un pericolo.

***** 

Articolo di Bernhard pubblicato su Moon Of Alabama il 29 agosto 2022
Traduzione in italiano di Fabio_san per SakerItalia

[le note in questo formato sono del traduttore] 

https://sakeritalia.it/europa/il-suicidio-economico-e-sociale-delleuropa-provocato-dagli-stati-uniti-e-favorito-dai-leader-europei/

Di Red

„Per ottenere un cambiamento radicale bisogna avere il coraggio d'inventare l'avvenire. Noi dobbiamo osare inventare l'avvenire.“ — Thomas Sankara

Un pensiero su “Il suicidio economico e sociale dell’Europa – provocato dagli Stati Uniti e favorito dai leader europei”

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