Jean-Luc Godard

 “Il cinema è verità suddivisa in 24 fotogrammi al secondo.”    Jean-Luc Godard 

Jean-Luc  Godard esausto della vita l’ha abbandonata a 91 anni il 13 settembre del 2022, scegliendo il suicidio assistito. Ciò è avvenuto nella sua casa di Rolle sul lago di Lemano in Svizzera.
Godard è stato un regista anticonformista che ha rivoluzionato il cinema, creandone uno nuovo e dando vita a un modello sperimentale di ritrarre la realtà. Ha sempre utilizzato la macchina da presa come strumento per indagare la realtà e soprattutto come potente mezzo di comunicazione attraverso cui diffondere messaggi politici.
A partire del suo primo film di “Fino all’ultimo respiro” (À bout de souffle,  1960, Francia) da cui sono tratte queste inquadrature fu girata, che non in teatro di posa come di solito accade nel cinema, ma in una stanzetta “vera”, piccola. Coerentemente con l’impegno a riprendere in modo naturale, l’unica LUCE utilizzata è quella della finestra.
Questa scena è la storia del cinema, e dell’uomo. C’è tutta la distanza fra l’amore femminile, mentale e psicanalitico, e l’amore maschile, brutale e animalesco… Ma c’è soprattutto un’intesa che supera l’incomunicabilità verbale: un’intesa poetica, cinematografica…

Il link con la sequenza è il seguente:

Fino all’ultimo respiro, 1960. Illuminazione (www.cinescuola.it).

Fino all’ultimo respiro, 1960. Illuminazione (www.cinescuola.it).

In più di sessant’anni di carriera, l’artista ha sovvertito i luoghi comuni del cinema andando contro la sua classe sociale, il capitalismo e la cultura di massa. Ma soprattutto contro quel cinéma de papa, conformista e pieno di sé, che Jean-Luc ha attaccato come critico, cineasta e sovvertitore politico.
Jean-Luc Godard, non sarai mai dimenticato!!!

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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