Dati che fanno rivoltare. La ricchezza in mano alle persone più danarose è cresciuta come non mai nel corso dell’ultimo anno, precisamente del 12,9%. Risultato: l’1% della popolazione mondiale detiene il 45,6% del patrimonio globale. Questo è quanto emerge dal rapporto annuale sulla ricchezza globale realizzato da Credit Suisse. Insieme alla ricchezza di pochi cresce lo stato di abiezione e di povertà della stragrande maggioranza della popolazione. I ricchi, in breve, diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Una crescita della disuguaglianza spaventosa, intollerabile che non ha precedenti nella storia frutto di una politica asservita ai poteri selvaggi dei mercati e a un sistema di guerra. Poteri diventati onnipotenti. Non è più la politica che governa l’economia imponendo regole, limiti e controlli ma sono i poteri dell’economia e della finanza parassitaria che dettano ai governi politiche antisociali a sostegno dei propri interessi. Politiche che operano da tempo non già alla rimozione ma alla promozione delle disuguaglianze. L’Italia non fa eccezione per quanto riguarda la crescita delle disuguaglianze e delle esclusioni sociali grazie a governi di centrodestra, di centrosinistra o ultimo a quello di Mario Draghi, premiato ieri a New York come “statista dell’anno” (sic!); governi che hanno abdicato a qualsiasi ruolo di tutela dell’interesse generale, di redistribuzione della ricchezza sociale, interesse rimpiazzato dal principio di supremazia del mercato, dei poteri economici e finanziari privati. C’è solo una possibilità di rovesciare questo sistema disumano che è quello di lavorare per il rivolgimento e l’organizzazione degli sfruttati, degli esclusi in contrapposizione al dominio del capitale, per la costruzione di una nuova speranza condivisa. Lavoriamo perché questo avvenga.
Ezio Locatelli Prc