L’isola situata nell’Oceano Pacifico ha tenuto le elezioni legislative lo scorso 24 settembre, in seguito alle quali il nuovo parlamento ha provveduto all’elezione del presidente.
Fosse in Italia, la Repubblica di Nauru sarebbe un comune piuttosto piccolo, con poco più di diecimila abitanti. L’isola dell’Oceano Pacifico, invece, è uno Stato indipendente sin dal 1968, anno nel quale terminò l’amministrazione fiduciaria congiunta tra Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda sotto l’egida delle Nazioni Unite, istituito dopo che l’isola era già stata colonia tedesca e britannica, senza dimenticare l’occupazione giapponese subita nel corso della seconda guerra mondiale.
Oggi, dunque, Nauru è il terzo Stato indipendente più piccolo al mondo dopo la Città del Vaticano ed il Principato di Monaco, nonché la più piccola repubblica in assoluto, mentre per popolazione precede solamente Tuvalu – altro stato oceaniano – e lo stesso Vaticano. Di conseguenza, la capitale de facto, Yaren (in realtà non esiste una capitale ufficiale), è anche sede di uno dei parlamenti più piccoli in assoluto, con appena diciannove seggi.
Questi diciannove seggi sono stati rimessi in palio alle elezioni legislative dello scorso 24 settembre. L’isola è suddivisa in otto collegi elettorali, ognuno dei quali può eleggere due o tre deputati. Il sistema politico dell’isola non prevede partiti politici, e dunque tutti i candidati si sono presentati come indipendenti, ed il voto è obbligatorio per tutti i cittadini che abbiano compiuto il ventesimo anno di età, pena il pagamento di una multa.
I risultati hanno visto la rielezione di ben diciassette deputati su diciannove, con solamente due che non sono riusciti a conservare il proprio scranno: si tratta di Milton Dube del collegio di Aiwo, sconfitto da Delvin Thomam, e di Jesse Jeremiah, battuto da Tawaki Lyn-Wannan Kam nel collegio di Menen.
In seguito all’ufficializzazione degli eletti, il parlamento si è riunito per eleggere il nuovo presidente, carica che è stata assegnata a Russ Joseph Kun, 47 anni, presente in parlamento dal 2013 come deputato del collegio di Ubenide, il più popoloso dell’isola. Kun prende il posto di Lionel Aingimea, eletto nel 2019, che ha comunque conservato il proprio seggio e sarà vicepresidente del parlamento. Il ruolo di presidente del parlamento è andato per la seconda volta consecutiva a Marcus Stephen, che a sua volta era stato presidente della Repubblica tra il 2007 ed il 2011.
Nella giornata del 29 settembre, il presidente Russ Kun e i ministri hanno prestato giuramento. Secondo quanto riportato da RNZ News, Stephen Hunt ha assunto l’incarico di ministro delle Finanze, Wanani Dowiyogo quello di ministro della Pesca – settore economico fondamentale per l’isola – e Timothy John Ika si occuperà della Sanità. Gli altri tre ministri di gabinetto sono Rennier Gadabu per la Gestione Ambientale, il Cambiamento Climatico e la Resilienza Nazionale, Richard Hyde Menk per l’Istruzione e lo Sport, e Pyon Deiye per i Media e le Comunicazioni.
Nel suo discorso di insediamento, Kun ha detto che il suo governo si rivolgerà a tutti i cittadini dell’isola per aiutarli a far avanzare la nazione. Inoltre, ha affermato che Nauru si sforzerà di lavorare a stretto contatto con partner di sviluppo come Australia, Taiwan, Nuova Zelanda, Regno Unito, Unione Europea, India, Stati Uniti e altri. Infine, ha anche ringraziato quelle nazioni per il loro aiuto nel corso degli anni, soprattutto durante il periodo della pandemia.
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Giulio Chinappi – World Politics Blog