Luiz Ignacio Lula da Silva
La vittoria di Lula, e vittoria sarà, è rinviata al ballottaggio del 30 ottobre. La legge brasiliana prevede il ballottaggio (che si terrebbe l’ultima settimana di ottobre) qualora nessuno dei candidati superasse il 50% dei voti.
Grande favorito ai sondaggi, Lula non ha confermato i pronostici di vittoria della vigilia, che gli attribuivano fino al 51% di consensi già al primo turno.
Con il 99% di sezione scrutinate Lula ottiene il 48,35 % di voti, 57.257.473, il suo avversario Jair Bolsonaro il 43, 27 % di voti, 51.071.106.
Mappa del Brasile, in rosso gli stati dove ha vinto Lula, In blu quelli dove ha vinto Bolsonaro
Da notare i risultati di Simone Tibet del MDB, centro-destra, 4,2%, 4.915.288 voti e quelli di Ciro Gomes del PDT, sinistra, 3%, 3.599.196 voti. E’ prevedibie che il 30 ottobre Simone Tibet appoggi bolsonaro, mentre Ciro Gomes appoggi Lula. Già prima del 2 ottobre molti partiti latinoamericani di sinistra avevano chiesto a Ciro Gomes di non candidarsi, ma di appoggiare direttamente Lula. Una lettera aperta firmata da molti politici e intellettuali, tra i quali il Premio Nobel per la pace Adolfo Pérez, gli era stata inviata e se Gomes non ritirò la sua candidatura il 2 ottobre sicuramente appoggerà Lula il 30 ottobre e il suo 3 sarà importante a farlo vincere.
Significativa la frase di Lula dopo aver conosciuto il risultato degli scrutini: ” Il 30 ottobre sarà solo una proroga”.
Per il nuovo mandato Lula ha riproposto la sua agenda sociale e ambientale: aumentare i fondi destinati ai programmi sociali e gli interventi di finanziamento delle banche pubbliche, rendere più flessibile il limite di spesa e di deficit dello stato, tornare a investire in programmi di controllo e difesa dell’ambiente nella regione amazzonica, specialmente nella repressione delle attività di deforestazione illegale. Altre proposte riguardano il riacquisto da parte dello stato di alcune raffinerie di petrolio cedute a Petrobras (compagnia petrolifera privata brasiliana), ma anche l’uscita dall’isolamento diplomatico, riallacciando rapporti nella regione: le vittorie di Gabriel Boric in Cile e Gustavo Petro in Colombia potrebbero creare un’alleanza progressista in Sudamerica, che il Brasile di Lula vorrebbe guidare. Proposte vincenti, quindi.
Conclusione.Un altro mese di confronto spesso feroce con timori di forzature da parte dell’apparato repressivo del presidente uscente , in estate due militanti pro Lula sono stati uccisi dalle fazioni bolsonariste, ma Luiz Ignacio Lula da Silva vincerà e sarà presidente del Brasile.
Lula verso la vittoria