Maurizio Acerbo: “Il decreto del presidente Zelensky che chiude ogni spazio a una trattativa è una mossa avventurista e folle”.
Ucraina: Maurizio Acerbo, basta inni a Zelensky, armi alimentano guerra
Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, coordinamento di Unione Popolare, con una nota ha commentato la notizia del nuovo decreto firmato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky che vieta qualsiasi trattativa con Putin.
“Il sostegno occidentale ha dato alla testa a Zelensky. È ora di smetterla con gli inni a Zelensky e al nazionalismo ucraino. La condanna dell’invasione assurda di Putin non giustifica la cecità rispetto a quello che sta accadendo. Il decreto che chiude ogni spazio a una trattativa è una mossa avventurista e folle. Che sia esaltazione nazionalista o ordine di Washington il decreto di Zelensky rende evidente che questa è una guerra per procura che ha lo scopo di rovesciare Putin. L’Italia dovrebbe interrompere subito l’invio di armi che, come prevedibile, stanno alimentando il conflitto con i folli annunci di volere riconquistare la Crimea e ora di non trattare con Putin”.
“Il mondo – continua Acerbo – è sull’orlo della guerra nucleare per l’escalation di uno scontro tra nazionalismi reazionari e imperialismi che va fermato subito. Se la politica è succube di Washington bisogna far sentire la voce della società italiana. Mentre continua il massacro e la nostra economia crolla non possiamo assistere passivamente a questa escalation. Mi rivolgo a tutte le forze politiche, sociali, sindacali, culturali che non condividono l’invio delle armi e sono perplesse o contrarie all’utilizzo delle sanzioni. In nome dell’articolo 11 della Costituzione costruiamo una grande manifestazione unitaria per la pace e l’apertura subito della trattativa. Cosa si aspetta? Anche la passività è complicità con la guerra”, conclude.