LE COSE CHE PENSO
Caro Letta, così non si fa la pace, si continua con la guerra!
Il segretario del Pd ha dichiarato che domani andrà a manifestare davanti alla ambasciata russa, sostenendo che si tratta di una manifestazione per la pace. Non condivido questa scelta, essa non solo non avvicina la pace, ma allontana ogni ipotesi di trattativa minimamente seria.
Cosa significa infatti questa manifestazione? Significa restare allineati alla linea di Biden/Draghi e cioè che nessuna trattativa è possibile se i russi non si ritirano dal Donbas e dalla Crimea. È una proposta realistica? No! Lo sanno tutti! Per realizzarla si dovrebbe ottenere la totale sconfitta militare della Russia, seconda potenza nucleare mondiale. È giusto perseguire questo obiettivo, mettendo in conto un conflitto nucleare mondiale? No! È da folli! Si pensa che una pressione militare duratura contro la Russia possa far cadere Putin e, per questa via, ottenere la sua capitolazione.
Ma 8 mesi di guerra e di sanzioni dimostrano il contrario. I principali danneggiati dalle sanzioni sono gli europei, in primis il nostro paese che si appresta a vivere un inverno drammatico. Inoltre Putin non vede scalfita la sua popolarità, anzi la guerra ha fatto il capolavoro di rafforzarlo e di rafforzare una posizione interna alla Russia che critica il capo del Cremlino per essere troppo morbido.
Se si vuole veramente fermare la guerra bisogna perseguire altre strade.
La prima è bloccare l’invio di armi e contemporaneamente chiedere ai russi di cessare il fuoco. La seconda è quella di spingere per una conferenza internazionale di pace sotto l’egida dell’Onu.
Ma per ottenere questo bisogna sconfiggere chi non vuole trattare e per riuscire a farlo dobbiamo mobilitarci. Riempire le piazze come abbiamo fatto in passato.
È quindi molto positivo che ci sia stato il pronunciamento a favore di una grande manifestazione da parte di una forza importante come il M5S, così come di altre forze politiche, sindacati, associazioni, giornali…. Lavoriamoci già da ora per organizzarla. In questo momento è l’impegno di gran lunga più importante. Ognuno di noi faccia la propria parte.
P.s. Per gli “smemorati”, per i giornalisti embedded, scandalosamente di parte, allego questo articolo di Repubblica che ci ricorda non solo che la guerra non è iniziata nel febbraio del 2022 bensì nel 2014 e che quando c’è una guerra i crimini, purtroppo, vengono commessi da ambo le parti, non da una parte sola. Dovreste vergognarvi per la vostra faziosità e disinformazione.
Claudio Grassi