La presidente socialista dell’Honduras, Xiomara Castro, il cui marito fu spodestato da un colpo di Stato sostenuto da Washington, nel suo discorso alla FAO si è scagliata contro multinazionali, golpisti, economia neoliberista e il colonialismo mondiale.

“Buongiorno. Mi presento a questo foro della FAO per parlare con sincerità e senza riserve riguardo il flagello della fame e alle reali cause.
Sono qui di fronte a voi come prima presidente dell’Honduras, impegnata a superare i problemi di un paese indebitato, saccheggiato ed impoverito prima da un cruento colpo di Stato, poi da un sanguinoso colpo di Stato elettorale e da una storia di sangue e abusi.
Questi eventi hanno condotto al 74% della popolazione in povertà nel paese.

Tutti, in questa riunione della FAO, dovremmo riconoscere che la povertà e la fame hanno colpevoli e responsabili.
È l’attuale sistema del capitale mondiale a produrre queste ingiustizie.
C’è molta ipocrisia in questo mondo, quando si afferma che la povertà e la fame non hanno nulla a che vedere con la violenza demenziale col complesso militare-industriale-finanziario del primo mondo al quale non interessa la pace.

L’attuale ordine mondiale è il principale responsabile di questa tragedia umana ed i potenti gruppi finanziari del capitalismo internazionale, col loro modello di privatizzazioni, di estrazione e con le loro attività commerciali, ottengono guadagni stratosferici.

La fame, di conseguenza, è il risultato della infinita avarizia del capitalismo e del suo modello caricato di monopoli, concessioni private ed altri affari. I quali sono più pericolosi per l’umanità dei terremoti e della catastrofi naturali.

Quando in un sistema regna l’avidità, il cinismo e l’ambizione smisurata, le vittime sono i poveri ed il sistema diventa un assassino seriale.

L’attuale ordine mondiale è ingiusto per la nostra nazione, i trattati di libero commercio, le ricette monetarie e le speculazioni finanziarie proteggono solamente il grande capitale e mettono ad alto rischio la democrazia senza importargli nulla della vita umana e della natura, specialmente nel nostro continente americano che è il più diseguale del mondo.

La globalizzazione non ha sradicato né la povertà né la fame. Oggi siamo più dipendenti di prima e la politica di accumulo solo ottiene che i ricchi siano più ricchi ed i poveri più poveri.

Le fonti di lavoro sono diminuite drammaticamente, la tragedia delle migrazioni aumenta ogni giorno e le asimmetrie tra le nostre economie si sono trasformate in una enorme disgrazia per le classi lavoratrici.

Molti trattati internazionali si sono trasformati in camicie di forza e freni alle nostre possibilità di sviluppo materiale.

Nemmeno la millesima parte della emissione di gas-serra prodotti dai paesi industrializzati è colpa nostra.
I Paesi ricchi, che vivono e consumano i loro beni come se ogni giorno esprimessero l’ultimo desiderio, esigono che tutti noi, gli altri popoli del mondo, sovvenzioniamo i loro eccessi senza doverci importare che nel frattempo aumentano le nostre carenze.

Questo è il quadro reale del nostro mondo, nel quale, finora, nessun convegno internazionale denuncia la complicità con questo modello di predatori e di distruttori di esseri umani e dell’ambiente.

Il sistema economico alternativo a questo, o è umano e giusto, o i giorni della nostra specie sono contati.

Bisogna pensare ad un atteggiamento più razionale per difendere la vita, la natura e l’uso delle risorse che da essa provengono.

Con gran sacrificio, col nostro governo, abbiamo creato programmi di massa di protezione, di tutela e di rimboschimento.

In Honduras ogni anno affrontiamo siccità ed inondazioni che impoveriscono pongono fine alla produzione di alimenti.

Stiamo prestando sostegno a decine di migliaia di contadini e contadine con un bonus tecnologico che consiste nel donare sementi, fertilizzanti, attrezzature e corsi per la gestione delle colture.

Abbiamo iniziato col mais e con i fagioli, poi con il riso ed il sorgo, poi col caffè e gli allevamenti di bestiame.
Abbiamo dato sussidi per l’energia elettrica, per i carburanti e crediti agricoli a basso tasso di interesse.
L’estensione della rete di solidarietà è una risposta alla povertà estrema.
La grande sfida del mio governo è cambiare il nostro modello economico dall’essere nettamente importatore a diventare autosostenibile.
Come presidente dell’Honduras sono impegnata a rafforzare la lotta per la sicurezza alimentare, la lotta per la nutrizione del nostro popolo, la lotta contro la corruzione e contro l’impunità, perché la politica deve essere il meccanismo che garantisce la soddisfazione dei bisogni spirituali e materiali delle persone e non le privazioni delle stesse.

Non possiamo andar via da questa riunione della FAO senza un piano per sradicare la fame e salvare i bambini e le bambine

Mentre noi stiamo in questa riunione, le statistiche ci dicono che mentre migliaia di milioni di dollari di armi vengono inviate in tutti gli angoli del pianeta per conflitti che servono solo a riempire il portafogli dei signori della guerra,
nel 2022, 3 milioni di bambini e bambine sono morti o moriranno di fame prima di compiere 5 anni.

Questo foro deve offrire soluzioni reali a breve e a medio termine.

È arrivato il momento di dibattere di come dobbiamo essere parte, in maniera sovrana, di un nuovo ordine mondiale, decolonizzatore, multipolare, antirazzista, antifascista, anti patriarcale e profondamente umano.

Svegliamoci. Svegliamo l’umanità.
Non c’è tempo.

Parole che hanno reso immortale la giornalista uccisa dal regime anteriore, Berta Caseres.

Molte grazie.”

(Traduzione rete solidarietà rivoluzione bolivariana)

Discorso della presidente socialista dell’Honduras Xiomara Castro alla FAO a Roma il 17-10-2022 nel seguente link:

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