‘Quando i ricchi si fanno la guerra tra loro, sono i poveri a morire’, Jean Paul Sartre

I conflitti armati fanno parte della storia dell’uomo. È difficile spiegarne i motivi, quello che è certo è che ‘Quando i ricchi si fanno la guerra tra loro, sono i poveri a morire’.

L’affermazione di Jean Paul Sartre è inconfutabile. Per i ‘potenti’ farsi la guerra è come un gioco, ma a morire non sono loro. A sparare sui campi di battaglia ci vanno coloro che non sanno neanche perché sono lì, che magari non hanno mai imbracciato un fucile e che non hanno mai fatto male a nessuno.

Spesso sono soldati loro malgrado, sono costretti a combattere, ad odiare e ad uccidere per non morire.

La vita è una sola ed è breve, i guerrafondai lo sanno bene. Loro in guerra non ci vanno, comandano ed incitano all’odio, si fanno ragione della vita che non è la loro.

No war è diventata un’affermazione obsoleta, chi osa pronunciarla è tacciato di essere contrario alla ‘democrazia’ o peggio ancora di essere dalla parte di chi ha ‘provocato’ la guerra tra Russia ed Ucraina. 

Le ragioni o i torti non sono mai tutti da una parte. Solo il dialogo può porre fine ai conflitti ed impedire l’escalation militare. Vladimir Putin è intenzionato a combattere fino a quando le repubbliche del Donbass non diventeranno russe, gli ucraini sostenuti dalla Nato resisteranno fino a quando queste non torneranno ad essere un loro territorio. Ed allora? Aspettiamo? Cosa? Non possiamo limitarci a mandare armi restando in attesa di vedere chi sarà il primo a premere il ‘tasso rosso’, a quel punto non si potrà più tornare indietro.

Intanto, mentre i leader delle potenze mondiali e non solo impedisco il confronto, civili e militari continuano a morire.

Diamo una chance alla pace. 

Video da Yuotube.com – GIVE PEACE A CHANCE. (Ultimate Mix, 2020) – Plastic Ono Band (official music video HD)

Di Giovanni Pulvino (REDNEWS)

Insegno Scienze giuridiche ed economiche dal 1993. Dopo tanti anni di supplenze sono passato di ruolo nel novembre del 2015. In quel periodo il portale web di Tiscali dava agli utenti la possibilità di esprimersi tramite le ‘Socialnews’. Ed è cosi che nel luglio del 2012 ho iniziato a scrivere articoli raccontando le vicende dei precari storici della scuola. Per un anno ho collaborato anche con ComUnità del portale Unità.it. Successivamente, per integrare e proseguire quell’esperienza durata oltre 3 anni, ho creato REDNEWS (28 giugno 2015), un ‘blog di cronaca, informazioni e opinioni dal profondo Sud’. Il mio scopo era ed è quello di dare voce a chi è escluso dalla società, in particolare i disoccupati, i precari, i pensionati al minimo. Nello stesso tempo intendo esprimere il punto di vista di chi vive nel Meridione, terra che è regolarmente esclusa oltreché dal benessere economico anche dai circuiti d’informazione nazionali. La linea editoriale del blog può essere riassunta con le parole scritte nel IV secolo a.C. dal poeta e drammaturgo greco Sofocle: ‘L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo’.

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