L’idea stessa di opposizione di Letta e del Pd è finita in un ramo morto. Si è auto-imprigionata e non c’è destino che quello del Pasok ellenico o dei socialisti francesi.
L’opposizione di Letta
Di Fausto Anderlini*
Opposizione, opposizione, opposizione… Si ha un bel da dire se sei tu stesso che hai aperto la strada nel modo più improvvido e grottesco, se non deliberato, a ciò cui vorresti opporti. Ci si può opporre a qualcosa che si subisce contro la propria volontà? Altrimenti l’unica cosa cui opporsi è la propria dabbenaggine.
C’è un problema che trascende la tradizionale elaborazione del lutto e il ‘non importa continuiamo’ che segue l’ordinaria disgrazia, per quanto grave. Nulla è più patologicamente tragicomico e imbarazzante che l’elaborazione della propria fanatica stupidità.
Il Pd è finito in un ramo morto. Si è imprigionato da solo e non vedo possibile altro destino che quello del Pasok ellenico o dei socialisti francesi.
Sino a che gli imbelli, i collusi, i traditori, i cretini, gli idealisti scimuniti, i rigoristi senz’arte nè parte non saranno severamente puniti, alcuni messi alla porta altri forse redenti, ma solo con documentato pro memoria, magari con adeguato lascito letterario suicida, non ci sarà luogo per alcuna opposizione.
Resettarsi come entità intelligenti è ben più arduo che riverginarsi come entità morali.
*Grazie a Fausto Anderlini