Secondo gli elementi raccolti dall’intelligence russa, l’Ucraina – con il consenso degli Stati Uniti – starebbe preparando un attacco false flag con una bomba sporca per accusare Mosca di aver sferrato un attacco nucleare.

Sono oramai mesi che i media occidentali ci riempiono di illazioni infondate circa un imminente attacco nucleare russo ai danni dell’Ucraina, nonostante tutte le smentite giunte da Mosca. Le ragioni potrebbero essere legate ad un mero sensazionalismo, oppure dietro potrebbe esserci la volontà di preparare l’opinione pubblica ad un determinato evento, rendendolo plausibile agli occhi della maggioranza. Dopo una lunga esposizione a tale propaganda, in pochi metterebbero in dubbio la notizia di un attacco nucleare russo, se questa dovesse essere diffusa dai media main stream.

A tal proposito, fonti russe hanno rivelato che l’Ucraina, ovviamente con il sostegno degli Stati Uniti e della NATO, sarebbe pronta a sferrare un attacco false flag contro se stessa, al fine di accusare la Russia di aver usato l’arma atomica. Non possedendo la bomba atomica, Kiev dovrebbe allora fare ricorso ad una cosiddetta “bomba sporca”, che si ottiene mischiando esplosivi tradizionali con materiali radioattivi, simulando in questo modo il malfunzionamento di una bomba atomica russa.

A paventare questa ipotesi sono stati importanti esperti russi, come Konstantin Voroncov, vicedirettore del dipartimento per la non proliferazione e il controllo degli armamenti del ministero degli Esteri russo, che ha denunciato il tutto all’Assemblea generale delle Nazioni Unite: “L’obiettivo è ovvio: accusare la Russia di utilizzare armi di distruzione di massa. Il governo ucraino e i suoi operatori occidentali si aspettano che ciò scatenerebbe una potente campagna anti-russa, minerebbe la fiducia in Mosca e nei suoi partner e porterebbe all’isolamento del nostro Paese sulla scena internazionale“, ha affermato il diplomatico. Voroncov ha anche fornito ulteriori dettagli circa il piano ucraino per la realizzazione dell’ordigno, senza risparmiare neppure i Paesi occidentali che sostengono Kiev: “Non escludiamo che l’assistenza nel perseguire questo obiettivo sia fornita da alcuni paesi occidentali, che, secondo le notizie che stiamo ricevendo, sono in trattative con l’Ucraina per fornire componenti per la bomba sporca“.

Secondo le informazioni a disposizione della Russia, il regime di Kiev prevede di far esplodere quella munizione mascherandola come un malfunzionamento di un’arma nucleare russa a basso rendimento, che utilizzerebbe l’uranio altamente arricchito come carica“, ha successivamente aggiunto Voroncov. “Chiediamo che il governo di Kiev e gli operatori occidentali che lo controllano smettano di intraprendere azioni che portano il mondo a una catastrofe nucleare e minacciano la vita di civili innocenti, e di ignorare incautamente gli avvertimenti russi al riguardo“.

Abbiamo le prove che l’Ucraina si sta preparando a un tale atto terroristico di sabotaggio“, ha confermato il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, in una conferenza stampa. Il portavoce ha sottolineato che la Russia “continuerà con vigore a spiegare il suo punto di vista alla comunità mondiale per incoraggiarla a prendere misure attive in termini di prevenzione di tale comportamento irresponsabile da parte del regime di Kiev“.

Nel frattempo, la tanto celebrata controffensiva di Kiev sembra essersi già arrestata, nonostante i toni trionfali con i quali era stata presentata dalla stampa nostrana, che quasi lasciava intendere un imminente ingresso dell’esercito ucraino nella Piazza Rossa. A dirlo non sono i media russi, bensì il ministro della Difesa ucraino Oleksij Reznikov, che non ha potuto far altro che prendere atto della realtà. Il false flag per simulare un attacco nucleare russo, allora, avrebbe il ruolo di cambiare l’orientamento dell’opinione pubblica mondiale, favorendo un ingresso diretto degli Stati Uniti e della NATO nel conflitto, prodromo della guerra nucleare su scala globale.

Nella giornata di mercoledì, il concetto è stato ribadito anche dal presidente Vladimir Putin, che ha sottolineato come a privare l’Ucraina della propria sovranità non sia stata la Russia, bensì gli Stati Uniti, che hanno trasformato l’ex repubblica sovietica nel proprio avamposto antirusso, e il governo di Kiev in un manipolo di burattini. Secondo Putin, intervenuto ad una riunione dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva, l’esempio di Kiev “mostra chiaramente il vero atteggiamento degli Stati Uniti nei confronti dei loro satelliti“: il territorio ucraino è stato trasformato in un “campo di prova per esperimenti biologici militari” e ora “lo saturano con armi, comprese quelle pesanti, e chiudono un occhio di fronte al desiderio di Kiev di ottenere armi nucleari“.

Putin ha anche notato che la principale ragione del conflitto risiede nel fatto che gli Stati Uniti, in quanto potenza che per propria natura aspira all’egemonia mondiale, non accettano che il mondo stia assumendo le sembianze di una comunità multipolare. Essi “non evitano nemmeno il sabotaggio diretto“, come nel caso delle esplosioni che hanno colpito i gasdotti Nord Stream, “causando danni colossali all’economia europea” e “peggiorando notevolmente le condizioni di vita di milioni di persone“, ha aggiunto il leader della Federazione Russa.

La propaganda occidentale continua ad affermare che l’Ucraina sarebbe in procinto di vincere la guerra, cercando in questo modo di giustificare gli aiuti bellici inviati a Kiev. La realtà è che l’Ucraina non ha nessuna possibilità di vittoria se non attraverso un intervento diretto della NATO, che però provocherebbe una reazione a catena su scala globale, con il serio rischio di apocalisse nucleare. “È un grosso errore pensare che l’Ucraina possa vincere questa battaglia. È un errore di calcolo strategico, totalmente, assolutamente. Perché il potenziale che ha la Russia e quello che ha l’Ucraina non sono paragonabili. Al momento, l’Ucraina è quasi un Stato fallito, ma sopravvive grazie alle donazioni e alle armi occidentali“, secondo le parole di Andrej Kelin, ambasciatore russo a Londra.

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Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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