Gustavo Petro al COP27

A COP 27 il Presidente della Colombia Gustavo Petro ha presentato un decalogo per affrontare la crisi climatica, invitando all’azione tutti i paesi del mondo, dopo aver affermato che “la COP non dà più risposte e il tempo è scaduto”. Il presidente ha presentato una proposta che prevede 10 azioni, sottolineando che questa è “l’ora dell’umanità e non quella dei mercati”.                                                  Decalogo contro la crisi.                               Il primo punto del decalogo mira a far capire all’umanità che, se non si mobilita, la politica mondiale non potrà superare la crisi climatica, causando l’estinzione dal pianeta. “I tempi di estinzione in cui viviamo devono spingerci ad agire ora e a livello globale con o senza il permesso del governo”, ha affermato il presidente salito al potere due mesi fa.Come secondo e terzo aspetto, evidenzia che il mercato e l’accumulazione di capitale non sono il meccanismo per superare la crisi e che solo la pianificazione pubblica e globale consente di passare a un’economia decarbonizzata. “Il corso sarà corretto dalla politica e dalla mobilitazione umana, non dal mercato del carbone e del petrolio”, ha rimarcato il presidente a proposito del quarto punto del decalogo. In un quinto pilastro, Petro ha fatto riferimento al contributo mondiale che dovrebbe esistere per salvare la foresta pluviale amazzonica. In questo senso, ha annunciato che la Colombia concederà 140 milioni di dollari all’anno per 20 anni per salvare la foresta pluviale amazzonica. “Non vediamo l’ora di ricevere un contributo globale”, ha affermato.                                         Cambiamento di paradigma.                                                        In un sesto punto, Gustavo Petro ha sottolineato che la crisi climatica può essere superata solo se gli idrocarburi non vengono più consumati. Pertanto, ha invitato il pianeta a svalutare l’economia degli idrocarburi e valorizzare i rami dell’economia decarbonizzata. “La soluzione è un mondo senza petrolio e senza carbone”, ha affermato il presidente.                   

Settimo, Petro ha osservato che i trattati costitutivi dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) e del Fondo monetario internazionale (FMI) devono seguire gli accordi della COP e non viceversa. Successivamente, Petro ha sollevato come ottavo punto il fatto che il FMI abbia avviato il programma di scambio del debito con investimenti nell’adattamento e nella mitigazione del cambiamento climatico nei paesi in via di sviluppo. Infine, nei suoi ultimi due punti, ha sottolineato che le banche private e multilaterali devono smettere di finanziare le economie degli idrocarburi e che la guerra deve essere evitata per non togliere tempo alla vita dell’umanità.

Un discorso impegnativo. Il discorso del presidente colombiano all COP 27, che si svolge in Egitto, è durato appena sette minuti, ma ha risuonato per tutta la giornata come uno dei più “impegnativi” che un presidente abbia pronunciato in questa istanza internazionale. Lo ha descritto l’agenzia britannica BBC, che ha persino sottolineato che questo discorso, pieno di accuse contro il modello di sviluppo capitalista, è “contro la tradizione diplomatica della Colombia”.

Il decalogo di Gustavo Petro

Il decalogo di Gustavo Petro, ex guerrigliero del M-19, se messo in pratica in tutto il mondo scatenerà una guerriglia vincente contro la crisi climatica e il capitalismo che la provoca.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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