Il giovane con il pugno alzato avanti al plotone di esecuzione si chiamava #MilanGavrić.
Un istante prima di essere ucciso a #Bečej in #Serbia, l’#11novembre 1941, dai fascisti ungheresi, si alzò e gridò: “Lunga vita al Partito Comunista della #Jugoslavia! Morte al fascismo!”

Da anni in Italia si riscrive la storia presentando la Resistenza jugoslava e lo stesso Tito come mostri sanguinari.
Si dimentica che l’esercito partigiano di Tito fu l’unico a liberare il proprio paese da solo e che l’invasione e l’occupazione nazifascista provocarono 1.500.000 morti.
Migliaia di soldati italiani dopo l’8 settembre si unirono e combatterono al fianco delle partigiane e dei partigiani in Jugoslavia. Eroi che andrebbero ricordati e onorati invece di essere vilipesi dal rovescismo storico.

La lettera anticomunista del ministro Valditara offende la memoria di questi eroi: http://www.rifondazione.it/primapagina/?p=51843

Maurizio Acerbo PRC UP

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