La questione “Ocean Viking” ha riacceso le polemiche tra la Francia e l’Italia ma la gestione di Macron sui migranti non è molto diversa da quella della destra italiana.
L’ipocrisia di Macron sui migranti
La questione migranti ha riacceso le polemiche tra la Francia e l’Italia. Al centro dello scontro, la nave Ocean Viking: dopo il rifiuto di Roma di un porto sicuro, Parigi ha deciso di accoglierla ma ha attaccato il nostro Paese. Il ministro dell’Interno Gerald Darmanin ha definito “incomprensibile e disumana” la decisione italiana di non aprire i porti e ha promesso una ritorsione durissima: la serrata dei confini a Ventimiglia e la sospensione dell’accoglienza di 3.500 rifugiati dall’Italia. “Reazione sproporzionata“, ha replicato il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
L’Europa che parla bene e razzola male
L’impressione è che Macron si stia avvitando su se stesso. Critica l’Italia, con argomenti sicuramente corretti, ma poi cade vittima delle stessa cultura caparbiamente antimmigrazione di Meloni e Salvini, e si permette pure di dare lezioni.
Ocean Viking è arrivata a Tolone, ma il ministro degli interni francese ci ha tenuto persino a sostenere che la nave no, non aveva attraccato in territorio francese, ma in una base militare. E anche lì a discutere sulle eventuali “selezioni” degli immigrati da sbarcare e quelli da rimpatriare. E pensare che all’Eliseo c’è un liberale, figuriamoci se ci fosse la Le Pen.
A me pare che la manfrina di Macron tradisca un aspetto cruciale: la Francia, come del resto tutta l’Europa, non vuole gli immigrati o è al massimo disposta ad accettarne in misura minima, quanto basta per soddisfare la domanda di schiavitù del mercato.
Alcuni governi lo dicono apertamente e ne fanno materia di propaganda (Ungheria, Polonia e Italia), altri occultano le proprie chiusure perché devono mostrarsi liberali, aperti, cosmopoliti e non possono turbare i propri elettori mostrando loro tutta la verità.
Il fatto più clamoroso è quello dei campi in Turchia pagati a peso d’oro dall’UE per bloccare i flussi provenienti dall’Asia. Anche in questo caso liberali e reazionari vanno d’amore e d’accordo.
La verità è che nessuno vuole gli immigrati in casa. La solidarietà è spesso solo di facciata.
L’UE non ha la capacità di imporre agli stati una politica equa che consenta una gestione collegiale del fenomeno migratorio. In tutto questo poi ci sono quelli che promettono aiuti nei paesi di partenza. Il più delle volte si tratta di truffatori. Nel resto dei casi sono solo patetici azzeccagarbugli.