Nell’esprimere il cordoglio per le vittime di Ischia non si può tacere che certe tragedie hanno per gran parte origine politica. La frana di Ischia ci ricorda piaghe vecchie e nuove del nostro paese. Il dissesto idrogeologico ci rende assai vulnerabili al cambiamento climatico con eventi meteorologici estremi.
Eppure il nostro paese non ha ancora fatto un Piano di adattamento al mutamento climatico e, cosa ancora più grave, un piano di interventi contro il dissesto idrogeologico.
Si continuano a buttare enormi risorse per grandi opere inutili e dannose quando la priorità dovrebbe essere la messa in sicurezza del territorio. Il governo Draghi non ha ritenuto di farlo con il PNRR.
Ma non si può tacere sulla cementificazione selvaggia che caratterizza tutto il nostro paese e ancor di più sull’abusivismo che nel sud e in particolare a Ischia ha avuto dimensioni enormi.
lschia ha 60mila abitanti e più di 27mila pratiche di sanatoria presentate negli ultimi tre condoni nazionali. Non bastarono Craxi e Berlusconi, l’ultimo con il governo Conte1 fortemente voluto da Luigi Di Maio. Vanno ringraziati Paola Nugnes e Gregorio de Falco che da senatori allora del M5S dissentirono e sui decreti sicurezza si fecero cacciare.
Vergognose poi le lacrime di coccodrillo di chi – come Lega e destra -persino nell’ultima campagna elettorale ha sostenuto l’abusivismo e promesso un decreto per fermare abbattimenti.
Secondo quanto riferito da organi di informazione nei giorni che precedettero le elezioni politiche si è tenuta a Napoli una riunione sul tema del blocco degli abbattimenti, a cui hanno partecipato i leghisti Edoardo Rixi, viceministro alle Infrastrutture, e la campana Giuseppina Castiello, sottosegretario ai rapporti col parlamento.
Maurizio Acerbo , segretario nazionale di Rifondazione Comunista, coordinamento di Unione Popolare