Oggi Senato e Camera hanno fatto ulteriori passi sulla strada dell’escalation, e con il contributo di tutte le principali forze di maggioranza e minoranza. Il decreto Calabria, con al suo interno la proroga della partecipazione di personale a iniziative NATO, รจ stato convertito in legge al Senato senza l’emendamento che prevedeva di rinnovare l’invio di armi all’Ucraina. ร lo stesso ministro della difesa Crosetto a dire che la decisione passerร tramite apposito decreto perchรฉ c’รจ l’impegno da parte delle minoranze a discuterlo prima della fine dell’anno.
Alla Camera, tramite un gioco di astensioni incrociate, sono state approvate le mozioni in merito sia della maggioranza, sia del PD e di IV-Azione. Non si sono spinti ad avallare persino la mozione dei pentastellati, ma piรน per politicismi vari che per mancanza di condivisione del quadro di guerra in cui hanno condotto il paese. Infatti, nel testo a prima firma di Conte non c’รจ un no netto all’invio di armi, mentre c’รจ l’invito ad accelerare il percorso di costruzione di una difesa europea.
I rimandi ambigui alla diplomazia piuttosto che alle armi sono persino dannosi finchรฉ non si mette in discussione l’azione fomentatrice che viene portata avanti dall’Occidente. E finchรฉ non si rompe con la NATO per assumere una posizione neutrale e di sostegno a una conferenza per la pace e la sicurezza internazionale.
Marta Collot pap up