Moni Ovadia torna ospite de L’aria che tira e, parlando del conflitto in Ucraina, ripropone alcuni temi a lui cari, come l’ipocrisia dell’Occidente e la scelte sempre con due pesi e due misure diversi: “In questa guerra la democrazia c’entra meno che niente, tutto questo si fa sulla pelle degli ucraini. Se fosse una questione di democrazia, le armi verrebbero mandate in grande quantità al povero popolo curdo che soffre i massacri di Erdogan, che non è molto diverso da Vladimir Putin. L’unica diversità è che Erdogan è amico della Nato”.

La Nato – sbotta Ovadia – da molto tempo ha subito numerose mutazioni, l’atlantismo è un ferro vecchio. Se non si capiscono le origini delle guerre e le motivazioni profonde faticosamente si arriverà alla pace”.

Moni Ovadia: “Conte dà voce a un pezzo di paese, questa è una guerra nata molto tempo fa e da interessi economici e geostrategici”

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Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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