Giuseppe Valditara

Giuseppe Valditara, ora ministro dell’Istruzione e del merito, nel 2009 è stato relatore della cosiddetta “riforma” Gelmini che portò al taglio di oltre 90 mila cattedre oltre a far perdere l’incarico a ben circa trentamila supplenti con incarichi annuali. Valditara, era convinto come Gelmini , dell’obbligo del grembiulino; del ritorno alla valutazione in decimi alla scuola elementare e media; della riduzione della spesa per l’Istruzione e del ritorno del maestro unico, così come dell’inutilità delle ore di “compresenza”.
Ora uomo non più di Mariastella  Gelmini, ma di Matteo Salvini, Giuseppe Valditara non smette di colpire la scuola, anzi, Il piano del ministro Valditara per il Dimensionamento scolastico prevede la chiusura di 700 scuole  in due anni.
Il testo approvato dal governo prevede che il dimensionamento scolastico vada attuato entro il 30 novembre di ogni anno. L’attuale cifra minima di studenti per assegnare a un istituto l’autonomia giuridica sarà innalzato da 600 a circa 900 studenti. Questo significa che si realizzeranno gli accorpamenti degli istituti.  Secondo Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc-Cgil, “l’accorpamento degli istituti si configura come un vero e proprio taglio che ancora una volta andrà a colpire le regioni e i territori più deboli. Si tratta di una scelta politica precisa, in continuità con quanto già realizzato in passato, un accanimento dettato da visione economicistica della scuola. Di fronte a questa situazione non possiamo che preannunciare una forte mobilitazione della categoria”. Secondo i sindacati il dimensionamento comporterebbe una perdita di almeno 700 istituti. Suddivisi principalmente in regioni come Sardegna, Calabria e Basilicata, ma anche in realtà come Abruzzo, Molise e Campania.
Sindacati e organizzazioni di studenti sono pronti a manifestare contro il dissesto Valditara alla scuola.


Ma quale merito? Vogliamo spazi sicuri e rappresentanza

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Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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