Paolo Maddalena: “La bozza sulle autonomie differenziate frantuma l’unità economica e giuridica del Paese e la stessa sovranità dello Stato Comunità, poiché elimina l’obbligo del rispetto degli interessi nazionali.”

Paolo Maddalena, comunicato contro la bozza sulle autonomie differenziate

Paolo Maddalena, vicepresidente emerito della Corte costituzionale, attraverso il comunicato stampa dell’associazione “Attuare la costituzione” sull’attuazione delle autonomie differenziate stronca la bozza di legge.

“Questa associazione, che persegue l’attuazione dei principi e dei diritti fondamentali della Costituzione, ha il dovere di chiarire gli elementi in base ai quali è necessario opporsi alla proposta, ora in bozza, di legge Calderoli sull’attuazione delle autonomie differenziate.

Questa bozza frantuma l’unità economica e giuridica del Paese e la stessa sovranità dello Stato Comunità, poiché elimina l’obbligo, affermato da una ventennale e costante giurisprudenza della Corte Costituzionale, del rispetto degli interessi nazionali e delle altre Regioni, vanificando, a tali fini, il dovere giuridico delle Regioni stesse di conformarsi, nell’esercizio della loro potestà legislativa concorrente, ai principi fondamentali dettati dalle Leggi dello Stato.

La bozza peraltro pone le Regioni in una situazione di concorrenza, escludendo la possibilità del perseguimento dell’interesse generale di tutti i cittadini e aggrava il
divario socio-economico già esistente nel Paese penalizzando comunità e cittadini di aree già svantaggiate.

Essa prevede inoltre che l’attuazione delle autonomie differenziate, di cui all’art. 116 Cost., avvenga con una “intesa” di carattere amministrativo tra Ministri e Regioni, raggiunta a seguito di una apposita “negoziazione” e trasfusa in un disegno di legge, che “è immediatamente trasmesso alle Camere ai fini della mera approvazione”, senza alcuna discussione da parte delle stesse, cioè dei rappresentanti del popolo

L’Associazione, pur restando dell’avviso che l’intero articolo 116 Cost. vìola i principi fondamentali della Costituzione, riservandosi per tale motivo altre azioni tese ad abrogarlo, ritiene necessario che la deprecabile attuazione delle autonomie differenziate avvenga, quantomeno, non con un accordo e una intesa del Governo con le Regioni, ma con una legge dello Stato da porre a votazione dei membri del Parlamento, e da sottoporre a referendum costituzionale secondo i termini e le procedure di cui all’art. 138 Cost., fatto salvo il ricorso al referendum abrogativo di cui all’art. 75 Cost.

Per questo motivo sostiene le ragioni del disegno di legge costituzionale, denominato “modifica dell’articolo 116 comma 3 della Costituzione, e dell’art. 117, commi 1, 2 e 3, con l’introduzione di una clausola di supremazia della legge statale, e lo spostamento di alcune materie di potestà legislativa concorrente alla potestà legislativa esclusiva dello Stato”, già depositato in Corte di Cassazione, e per il quale è in corso la raccolte di firme dei cittadini.”

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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