Il governo di Giorgia Meloni da un lato strizza l’occhio ad evasori e no vax, dall’altro penalizza poveri e disoccupati. Come inizio non c’è male

I buoni del lavoro o voucher sono nati nel 2003 con la cosiddetta ‘riforma Biagi’, dal nome del giuslavorista Marco Biagi che ne aveva delineato l’impianto e che anche per questo motivo è stato ucciso nel 2002 dalle Brigate Rosse.

Sono entrati in vigore nel 2008 con l’intento di far emergere il lavoro nero. Nel 2012 la legge Fornero ne ha esteso l’uso a tutti i settori produttivi. Il governo di Paolo Gentiloni con il varo del Decreto-legge n. 25 del 17 marzo 2017 ne vietò l’acquisto dal primo gennaio del 2018. In seguito, vennero sostituiti con due nuovi strumenti, il Libretto di famiglia ed il Contratto di prestazione occasionale.

Ora il governo di Giorgia Meloni vuole reintrodurli. Il valore dei ‘nuovi buoni’ sarà di 10 euro lordi, al lavoratore andranno 7,50 euro netti. Il datore di lavoro che intende utilizzarli li acquisterà presso l’Inps, ma potrà farlo anche alle poste, in banca e in alcuni casi anche in tabaccheria. Il limite massimo annuo sarà alzato a 10.000 euro.

Utili e funzionali per gli imprenditori, i voucher sono la sublimazione del lavoro precario. Sono strumenti che non garantiscono coperture in caso di malattia, di maternità o quelle previste dalle altre forme contrattuali. Il bisogno e la necessità economica spingono i soggetti più poveri ad accettare questo tipo di rapporto di lavoro che qualche opinionista ha definito come una nuova forma di ‘schiavismo’.

Siamo il Paese con le retribuzioni più basse, dove anche chi lavora è a rischio di cadere in povertà ed il nuovo Governo anziché impegnarsi ad invertire questa tendenza che cosa fa? Reintroduce uno strumento che accentuerà ancora di più i divari economici e sociali.

La linea politica dell’esecutivo di Giorgia Meloni è chiara. Da un lato strizza l’occhio ad evasori e no vax, dall’altro penalizza poveri e disoccupati.

Come inizio non c’è male.

E cosa proporranno quando si tratterà di Giustizia, Istruzione e Sanità?

E come affronteranno il tema dell’autonomia differenziata richiesta dalle regioni più ricche e, soprattutto, come tenteranno di cambiare la Costituzione italiana, antifascista e parlamentare? 

Oggi non hanno i numeri e la forza politica per poterla stravolgere, ma domani nulla potrà essere escluso.

Questo è un governo di Destra, non dimentichiamolo mai.

Di Giovanni Pulvino (REDNEWS)

Insegno Scienze giuridiche ed economiche dal 1993. Dopo tanti anni di supplenze sono passato di ruolo nel novembre del 2015. In quel periodo il portale web di Tiscali dava agli utenti la possibilità di esprimersi tramite le ‘Socialnews’. Ed è cosi che nel luglio del 2012 ho iniziato a scrivere articoli raccontando le vicende dei precari storici della scuola. Per un anno ho collaborato anche con ComUnità del portale Unità.it. Successivamente, per integrare e proseguire quell’esperienza durata oltre 3 anni, ho creato REDNEWS (28 giugno 2015), un ‘blog di cronaca, informazioni e opinioni dal profondo Sud’. Il mio scopo era ed è quello di dare voce a chi è escluso dalla società, in particolare i disoccupati, i precari, i pensionati al minimo. Nello stesso tempo intendo esprimere il punto di vista di chi vive nel Meridione, terra che è regolarmente esclusa oltreché dal benessere economico anche dai circuiti d’informazione nazionali. La linea editoriale del blog può essere riassunta con le parole scritte nel IV secolo a.C. dal poeta e drammaturgo greco Sofocle: ‘L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo’.

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