È in corso una maxi operazione della polizia belga, eseguita nell’ambito di un’indagine aperta a metà luglio 2022 su presunti casi di corruzione all’interno del Parlamento europeo, che sta portando in queste ore alla perquisizione delle abitazioni di diversi eurodeputati e all’arresto di alcuni di questi, tra i quali l’ex europarlamentare italiano Antonio Panzeri la deputata greca, nonché vicepresidente del Parlamento Ue, Eva Kaili. Le accuse, a vario titolo, sono di corruzione e riciclaggio di denaro: i soggetti coinvolti avrebbero infatti ricevuto ingenti somme dalla monarchia qatarina per promuovere i supposti miglioramenti in materia di diritti umani messi in campo da Doha e ripulirne l’immagine di fronte al mondo, mentre nei cantieri dei Mondiali gli operai morivano a centinaia per le pessime condizioni lavorative.
Le perquisizioni fino ad ora condotte dalla polizia federale belga sono almeno 17: a muovere le indagini il sospetto “che un Paese del Golfo stia cercando di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo“, secondo quanto confermato dalla Procura federale al quotidiano belga Le Soir, che ha condotto l’inchiesta insieme ad un’altro quotidiano belga, Knack. Il tentativo di corruzione avrebbe avuto luogo “versando somme di denaro consistenti o offrendo regali importanti a terzi con una posizione politica e/o strategica significativa all’interno del Parlamento europeo”. Non viene menzionato esplicitamente il Qatar, ma entrambe i giornali citano fonti che avrebbero confermato come dietro al versamento di mazzette vi sarebbe proprio il Paese arabo. Tutti i soggetti fermati afferiscono al gruppo socialista europeo, primo tra tutti l’ex deputato Antonio Panzeri e il suo ex assistente parlamentare Francesco Giorgi, e, ad eccezione di Eva Kaili, sono di nazionalità italiana e molto attivi nel mondo delle ONG a tutela dei diritti umani e dei sindacati.
A quanto risulta, Panzeri è stato fermato e indagato a seguito di una perquisizione del suo appartamento di Bruxelles, dove sono stati trovati tra i 500 e i 600 mila euro in contanti. Confermato anche l’arresto in Italia, in esecuzione di un Mae (Mandato di arresto europeo), di Maria Colleoni, moglie dell’ex eurodeputato, e della figlia Silvia Panzeri, le quali si trovano ora in carcere a Bergamo. Nella mattina di venerdì 9 sono stati perquisiti anche i locali di Fight Impunity, la ONG presieduta da Panzeri dedita a promuovere “la lotta all’impunità per gravi violazioni dei diritti umani” e la giustizia internazionale. Risulta inoltre indagato a seguito della perquisizione del suo appartamento anche Francesco Giorgi, ex assistente parlamentare di Panzeri e compagno di Eva Kaili.
Il nome della Kaili è quello che forse ha suscitato il maggior scalpore, dato il ruolo di estremo rilievo ricoperto (vice presidente del Parlamento europeo). Il Movimento socialista panellenico, per il quale la Kaili era eurodeputata, ne ha annunciato l’espulsione poco dopo l’annuncio di un suo possibile coinvolgimento. Era stata proprio la Kaili a schierarsi a favore della decisione della FIFA di far ospitare i mondiali in Qatar, in quanto questi «testimoniano come la diplomazia sportiva possa realizzare la trasformazione storica di un Paese, con riforme che hanno ispirato il mondo arabo. Si sono impegnati e si sono aperti al mondo» e definendo il Paese «pioniere nei diritti dei lavoratori». Kaili si era persino recata a Doha per incontrare i funzionari del Paese ed elogiare i tentativi di miglioramento in materia di diritti umani, facendo anche uno sforzo verso l’abolizione delle restrizioni sui visti Schengen per i cittadini quatarini.
Le sue dichiarazioni erano state rilasciate in vista della risoluzione presentata il 21 novembre dal Gruppo della Sinistra al Parlamento europeo per chiedere una presa di posizione in merito alla vicenda dei Mondiali, poi approvata con 182 voti a favore, 165 contrari e 32 astenuti e osteggiata dalla pressoché totalità dei deputati socialisti. Contrari alla risoluzione erano anche alcuni esponenti del Pd quali Andrea Cozzolino, secondo quanto riporta ilFattoQuotidiano, che aveva dichiarato come «il Parlamento europeo non dovrebbe accusare un Paese senza prove emerse da indagini delle competenti autorità giudiziarie». Guardacaso, tra i nomi degli assistenti di Cozzolino figurava proprio quello di Francesco Giorgi.
Tra i fermati vi sono inoltre Luca Visentini, per undici anni a capo della Confederazione dei sindacati europei (ETUC) ed eletto lo scorso novembre segretario generale della International Trade Union Confederation (confederazione mondiale dei sindacati), e Niccolò Figà-Talamanca, segretario generale della ONG fondata da Emma Bonino No Peace Without Justice. Nè il Parlamento europeo né l’ambasciata del Qatar in Belgio, riporta Le Soir, hanno per ora risposto alle richieste di commento.
Di quale sia la realtà dietro allo sfarzo dei Mondiali che si stanno svolgendo nel Paese arabo abbiamo ampiamente discusso all’interno dell’ultimo numero del Monthly Report. E non si può non cogliere una certa amara ironia nel constatare che le operazioni della polizia belga hanno avuto luogo nella giornata di venerdì 9 e sabato 10 dicembre, rispettivamente la Giornata internazionale contro la corruzione e quella per i diritti umani. Concetti dei quali, evidentemente, le istituzioni si riempiono la bocca in modo sfacciatamente strumentale.
[di Valeria Casolaro]