(Foto di Andrea Mancuso)

– Redazione Italia

Il coordinamento nazionale di UP aderisce e chiama a ogni mobilitazione contro la guerra in Ucraina, contro l’escalation della NATO e contro la partecipazione italiana alla guerra.
Senza nessuna reale disponibilità a trattative e mediazioni, si sta sviluppando una sempre più chiara marcia verso la terza guerra mondiale.

Fin dall’inizio abbiamo detto che l’invio delle armi all’Ucraina avrebbe alimentato, esteso e reso più feroce la guerra. Avevamo ragione. Questo è successo e questo succederà se si continua con la scelta di vincere la guerra invece che fermarla.

Chi oggi pretende i carri armati domani chiederà gli aerei, dopodomani i soldati e infine anche le bombe nucleari. Basta.

Il Parlamento italiano, con la sua grande maggioranza guerrafondaia bipartisan, continua a violare l’articolo 11 della Costituzione e a ignorare la volontà della maggioranza del popolo italiano. Come sempre la guerra uccide anche la democrazia.

Aumentano le spese militari, mentre crolla il finanziamento alla sanità pubblica e le classi popolari pagano sempre di più i costi dell’economia  di guerra. E intanto sui mass media continua incessante la propaganda bellica, che arriva anche al festival di Sanremo.

Bisogna agire e mobilitarsi prima che sia troppo tardi. Bisogna fermare subito l’invio delle armi, pretendere il cessate il fuoco, veri negoziati per un compromesso di pace.

UP aderisce e partecipa a tutte le mobilitazioni pacifiste, a partire dall’assemblea indetta dai portuali di Genova sabato 28 gennaio.

UP porrà al centro di ogni sua iniziativa politica ed elettorale in ogni realtà e territorio la necessità e l’urgenza di fermare la guerra

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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