Dario Fabbri, ospite a PiazzaPulita, su La7, nella puntata del 26 gennaio, ha commentato gli sviluppi della situazione in Ucraina, dopo che Germania e Stati Uniti hanno deciso di inviare a Kiev i carri armati Leopard e Abrams: “Gli americani fanno più fatica a tenere compatto il fronte occidentale perché lo scambio dialettico avuto con la Germania è stato a tratti drammatico. Scholz si è messo a discutere ad alta voce con gli americani e ha ottenuto la copertura politica dagli Stati Uniti, però gli americani hanno fatto fatica a convincere la Germania, un anno fa non sarebbe stato così“. spiega Fabbri.
Sul piano militare cosa cambia? Poco secondo l’esperto di geopolitica: “Significa una escalation politica ma per la guerra è tutto un altro discorso. Non siamo ai 300 mezzi che ha chiesto Volodymyr Zelensky. Non solo i Leopard non sono gli Abrams. Quindi, siamo davanti a una svolta? Ni. Non eccezionale sul piano tecnico e difficile“, sottolinea ancora Fabbri “In primo luogo, le cose sul terreno non stanno andando bene per l’Ucraina, a differenza di ciò che si è raccontato”, che poi chiosa: “La propaganda c’è da tutte le parti ed è legittimo parteggiare per l’Ucraina”.