L’Occidente non è più insostituibile per le altre economie. Le esportazioni energetiche, dalla Russia alla Cina, hanno “più che compensato le vendite all’Occidente”. Con buona pace delle analisi di Federico rampini.
La Cina sempre più partner strategico per la Russia
Sulla testata più insospettabile che ci sia (va beh, non l’unica) un articolo che parla della presunta fornitura di tecnologia ‘doppio uso’ alla Russia da parte della Cina certifica la raggiunta perdita di capacità di ricatto e condizionamento dell’Occidente.
Uno studio pubblicato sul Wall Street Journal afferma che l’esplosione dell’interscambio tra i due paesi nel 2022 (da 27 a 100 miliardi) ha “più che compensato gli effetti delle sanzioni economiche occidentali”.
Al contempo le esportazioni energetiche, dalla Russia alla Cina (e non dimentichiamoci dell’India, che poi lo rivende agli Uk), hanno “più che compensato le vendite all’Occidente”.
La Russia ha inoltre aggirato le sanzioni commerciali su merci cruciali, come l’elettronica, acquistandola dai paesi non allineati. E le armi dalla Corea del Nord.
Insomma, non solo (con buona pace dell’impareggiabile Rampini) l’Occidente ha costretto la Russia a voltarsi decisamente verso la Cina (sì, Federico caro, qualche investimento è anche precedente, ma guarda la progressione e la scala), ma lo ha anche fatto senza ottenere altro effetto che mostrare a tutto il mondo che ormai non è più l’acquirente strategico ed insostituibile, né l’unico in grado di vendere beni strategici insostituibili.
Insomma, l’Occidente non è più insostituibile. Di qui tutte le ragioni, in ultima istanza, della guerra che sta piano piano, e passo dopo passo, ingoiando le nostre menti e, tra poco temo, anche i nostri corpi.