(Foto di https://www.facebook.com/retedeglistudenti.lazio)

La petizione di sostegno e solidarietà alla preside Annalisa Savino, minacciata dal ministro Valditara per il suo messaggio agli studenti in seguito all’aggressione fascista avvenuta davanti al Liceo Michelangiolo di Firenze ha già superato in pochi giorni le 128.000 firme e punta ad arrivare a 200.000.

Priorità alla scuola, che ha lanciato la petizione, annuncia una grande manifestazione a Firenze per sabato 4 marzo, invitando a partecipare “tutte e tutti quelli che hanno firmato la nostra lettera di solidarietà alla preside Annalisa Savino, per chiedere le immediate dimissioni del ministro Valditara.

Nei giorni scorsi sono arrivati diversi messaggi di sostegno dal mondo della scuola. Il presidente dell’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici, Antonello Giannelli, non usa mezzi termini: “Il principio della libertà di espressione garantito dalla Costituzione vale, ovviamente, anche per i dirigenti scolastici. Immagino che la preside in questione abbia deciso di intervenire perché i fatti accaduti nei giorni scorsi hanno scosso la comunità scolastica. Il suo messaggio è riconducibile nel perimetro del mandato educativo di un dirigente scolastico che non poteva restare in silenzio, facendo finta che non fosse successo niente“. Esprimendo piena solidarietà ad Annalisa Savino, Giannelli aggiunge che “la lettera della collega non è un ‘atto improprio’, in quanto è compito del dirigente scolastico indirizzare verso il pieno rispetto di quanto prevede la nostra Costituzione.”

Attilio Fratta, presidente nazionale del sindacato Dirigenti scolastici ricorda che “il Ministro non può minacciare di ‘prendere misure se l’atteggiamento dovesse persistere’. Quale atteggiamento? Il Ministro non ha alcun potere disciplinare nei confronti di un dirigente.

La preside Savino non solo aveva il diritto, ma anche il dovere di ricordare agli alunni del suo Istituto la storia, senza temere nessuna censura o chiedere preventiva autorizzazione. Mi auguro che il Ministro Valditara voglia chiarire il suo pensiero, ovvero che non aveva alcuna intenzione di minacciare la dirigente. Nessuno dovrebbe mai aver paura di esprimere il proprio pensiero o di fare il proprio lavoro. Quello che va condannato e punito severamente è il pestaggio, aprendo un serio dibattito sul perché succedono cose del genere, su come prevenirle o curarle”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il documento approvato dai docenti e dal preside Alessandro Busotti del liceo scientifico Guido Castelnuovo di Firenze. “Riteniamo che l’attentato di sabato sia stata una chiara manifestazione della categoria di pensiero ‘fascista’. Come insegnanti condanneremo con forza e senza timore questi episodi tristemente minimizzati nelle risse tra ragazzi, perché come diceva Gramsci ‘se non c’è unità tra scuola e vita, non c’è unità tra educazione’”.

Dicendosi “molto turbati dai fatti del 18 febbraio”, i docenti riprendono poi un passaggio di Umberto Eco sul cosiddetto “Ur fascismo: “Credo sia possibile indicare un elenco di caratteristiche tipiche di quello che vorrei chiamare Ur-fascismo, o eterno fascismo. Ur fascismo è ancora intorno a noi, a volte in borghese! Il nostro compito è smascherarlo e puntare il dito contro ogni sua nuova forma, ogni giorno, in ogni parte del mondo”.

Gli studenti non sono da meno: “Questa mattina ci siamo riuniti davanti alle nostre scuole per chiedere le dimissioni del Ministro Valditara e dare solidarietà alla dirigente scolastica e ai ragazzi del Liceo Michelangiolo di Firenze” si legge nella pagina Facebook della Rete degli Studenti Medi Lazio.

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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