Sulle primarie del Pd ci sono da fare tante valutazioni sulle quali mi propongo di ritornare con un post più articolato. Per il momento mi limito ad una breve riflessione.
Non c’è dubbio che Elly Schlein abbia vinto le primarie perché un pezzo di elettorato di sinistra ha visto in lei una possibilità di riscatto e cambiamento.
Così come non c’è dubbio che gli obiettivi che lei ha proposto e sui quali si è caratterizzata in questi anni, l’abbiano collocata in una posizione più a sinistra non solo rispetto a Bonaccini, ma a quello che è stato il Pd da quando è stato fondato.
Conta anche come appari: Elly Schlein, a differenza di tutti quelli che oggi si propongono di rappresentare la sinistra, non è l’immagine di una sconfitta.
Al contrario. È come se con lei fosse arrivata una ventata di aria fresca, in un contesto, quello della sinistra italiana, stagnante, anzi, asfissiante.
Con tutti i distinguo del caso (e sono tanti) è la stessa ventata che hanno potuto respirare gli spagnoli o i greci quando sono apparse nei loro paesi figure come Iglesias o Tsipras.
Ma, detto questo, perché ho titolato questo post LE COSE DIFFICILI?
Perché Elly Schlein non ha vinto le primarie di Podemos o di Syriza, ma del Pd. E già questo è un bel problema visto l’impianto politico, programmatico, culturale, perfino identitario di quel partito.
Per non parlare del ceto politico che si è consolidato in questi decenni e che lo governa sui territori e nelle istituzioni.
Inoltre, anche se in molti a sinistra non ne voglio parlare, da un anno, c’è un elemento sovraordinatore che cambia tutto nella politica: si chiama GUERRA.
Ed è prioritariamente su quello che oggi le forze politiche definiscono la propria identità.
Riuscirà Elly Schlein (ammesso che lo voglia fare) portare il PD, cioè il partito in Italia più in sintonia con la NATO e il governo USA, sull’invio delle armi in Ucraina, ad una posizione diversa?
Riuscirà ad affiancare, su questo tema cruciale, la posizione del Pd a quella di Conte e dei 5stelle?
Nutro seri dubbi.
Se questo non avverrà, tutto il resto avrà la sua importanza, ma non cambierà in modo significativo le scelte complessive del Pd e anche la credibilità di Elly Schlein si consumerà rapidamente.
Naturalmente mi auguro il contrario. Ma vedere il Pd che si autonomizza dalla NATO e da Biden mi pare una impresa molto ardua e difficile.
Appunto: LE COSE DIFFICILI

Stefano Grassi SI

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