Parole durissime del ministro degli esteri Qin Gang a margine dei lavori dell’Assemblea Nazionale del Popolo: “Se gli Stati Uniti non tirano il freno, ma continuano ad accelerare lungo la strada sbagliata, ci saranno sicuramente conflitti e scontri“, con “conseguenze catastrofiche”.
La Cina avvisa gli Usa
Nella tradizionale conferenza stampa annuale del ministro degli Esteri, ai margini dei lavori dell’Assemblea Nazionale del Popolo, il neo-ministro Qin Gang, ex ambasciatore proprio negli Stati Uniti, non ha di certo parole tenere per Washington.
Se gli Stati Uniti “non tireranno il freno e continueranno sul sentiero sbagliato, ci sarà sicuramente un conflitto e confronto. Chi ne sopporterà le catastrofiche conseguenze?”, ha dichiarato il ministro degli Esteri cinese. “Il contenimento e la repressione non faranno grande l’America e non fermeranno il rinnovamento della Cina“, ha aggiunto Qin.
Attraverso le parole del ministro, la Cina accusa gli Stati Uniti di avere una percezione distorta della Cina e di usare la competizione tra le due grandi economie per “bloccare i due Paesi in un gioco a somma zero“. Qin ha definito “inaspettato” l’incidente del pallone aerostatico abbattuto dagli Stati Uniti al largo delle coste sud-orientali il mese scorso e ha accusato gli Stati Uniti di “presunzione di colpevolezza” nei confronti della Cina e di avere creato un “incidente diplomatico che poteva essere evitato”.
Questione Taiwan
“Risolvere la questione di Taiwan riguarda i cinesi e nessun altro. È compito del popolo cinese sui due lati dello Stretto raggiungere il grande compito della riunificazione“, ha scandito il ministro degli Esteri di Pechino, aggiungendo che “nessun altro ha il diritto di interferire” nella questione e che la Cina manterrà alta l’allerta.
“Nessuno dovrebbe sottostimare la determinazione del popolo cinese di salvaguardare la sovranità nazionale”, ha avvertito il ministro degli Esteri cinese. Se la questione di Taiwan non viene gestita bene, ha aggiunto, “le relazioni tra Cina e Stati Uniti ne risentiranno” e gli Stati Uniti “dovrebbero smettere di usare la questione di Taiwan per cercare di contenere la Cina”.
La guerra in Ucraina
“Gli sforzi per i colloqui di pace sono stati danneggiati ripetutamente“, ha scandito il ministro degli Esteri di Pechino, ricordando il piano in dodici punti presentato dalla Cina il 24 febbraio scorso, nel primo anniversario dall’inizio del conflitto, per risolvere pacificamente la crisi. La crisi ucraina è giunta “a un punto critico”, ha detto e “i colloqui di pace devono cominciare il prima possibile”, ha aggiunto.
La Cina, ha puntualizzato, non ha fornito armi a Russia o Ucraina, e la crisi poteva essere evitata. “Pechino non ha dato armi a nessuna delle due parti coinvolte nella crisi ucraina”, ha scandito il titolare degli Esteri cinese. “La crisi poteva essere evitata”, ha detto, ma la sua essenza è il risultato della “contraddizione nella governance di sicurezza europea”, ha aggiunto il ministro degli Esteri. “Sembra che ci sia una mano invisibile che spinge per l’escalation della crisi”, ha poi aggiunto il ministro, con un chiaro riferimento al ruolo degli Stati Uniti