Dopo lo stop ai certificati di nascita dei figli delle famiglie arcobaleno in tutta Italia e la decisione governativa di bloccare il certificato europeo di filiazione (adottato in quasi tutti i paesi europei, eccetto Polonia ed Ungheria), riteniamo di dover esprimere nuovamente con forza la nostra opposizione alle politiche di erosione sistematica dei diritti portate avanti da Meloni e sodali. Un governo che avversa ogni “devianza” dalle sue chimere normalizzatrici, arretrate, patriarcali e padronali, cantando il proprio karaoke di negazione dei diritti civili, nel vuoto della propria autorefenzialità e assenza dai problemi concreti delle persone e delle famiglie non eterosessuali, che sono da anni una realtà nel paese. I bambini e le bambine con due mamme e due papà esistono da tempo in Italia, ma non hanno gli stessi diritti degli altri. La sciagurata politica meloniana li pone ora in un pericoloso vuoto giuridico, impedendo la trascrizione alle anagrafi comunali, portata avanti finora da molti Comuni. Non solo, quindi, il confinamento dei diritti in quei matrimoni di serie B che sono le unioni civili fatte approvare da Renzi senza nessuna normativa specifica per le coppie con figli, ma la recisione del legame con lo standard europeo del riconoscimento della genitorialità. La vicinanza con le politichei polacche e ungheresi è chiara. Respingiamo le decisioni di un governo che non sa rappresentare i suoi cittadini e cittadine omosessuali e il loro diritto a costruire famiglie, rivendicando il matrimonio egualitario e la piena possibilità di riconoscimento reciproco dei figli.
Maurizio Acerbo segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, coordinamento di Unione Popolare