L’obiettivo è smilitarizzare l’agenzia responsabile delle informazioni strategiche del Governo Federale brasiliano.

Il presidente socialista Luiz Inácio Lula da Silva (PT) ha spostato il comando della ABIN (agenzia di intelligence brasiliana) alla Casa Civile. L’agenzia non sarà più sotto il controllo dei militari.

L’ABIN fu creata nel 1999 come agenzia di intelligence centralizzata dello Stato brasiliano.

Finora era diretta dal Gabinetto di Sicurezza Istituzionale (GSI), i suoi membri, i militari, sono responsabili della sicurezza del presidente e del palazzo presidenziale..

Nel 2019, il presidente filo statunitense di ultradestra Jair Bolsonaro lo aveva posto sotto il comando del generale Augusto Heleno.

Dopo il tentativo di golpe dell’8 gennaio, Lula ha accusato i servizi segreti dello Stato di non essere riusciti a impedire i movimenti della estrema destra che sono finiti per accedere alle sedi dei tre poteri senza trovare resistenza.
Fino alla fine di gennaio erano ben 121 i militari assegnati da Bolsonaro a posizioni di comando nel GSI.

Attualmente si sta indagando se i soldati nominati dall’amministrazione Bolsonaro abbiano permesso la distruzione della sede del governo durante il tentativo di colpo di stato.

Nell’ambito delle indagini, un giudice della Corte Suprema ha deciso di tenere tuttora in carcere il ministro della Giustizia di Bolsonaro, Anderson Torres.

Sul tema dei programmi sociali Lula, ha riattivato altri due programmi sospesi da Bolsonaro.
Lunedì scorso ha annunciato la ripresa del programma Più Medici per il Brasile, iniziativa di cui in passato facevano parte migliaia di medici cubani.

L’intenzione è che entro la fine dell’anno si stabiliscano circa 28.000 professionisti della salute in tutto il paese, principalmente in aree di estrema povertà.
Con questo programma, a 96 milioni di brasiliani sarà garantita l’assistenza medica nelle cure primarie. Operando nelle unità sanitarie di base, questo primo servizio monitora la situazione sanitaria della popolazione, prevenendo e riducendo le patologie.

L’altro programma sociale riattivato da Lula che era stato sospeso da Bolsonaro è il piano per le case popolari, che in passato cercava di aiutare le famiglie più povere. Un programma iniziato nel 2009, sotto il nome di “La mia casa, la mia vita”.

L’intenzione è di costruire circa 2 milioni di case durante i quattro anni del mandato del leader socialista, che però non risolverebbe il deficit abitativo, stimato in quasi 6 milioni, che comprende sia le famiglie senza fissa dimora sia quelle che vivono in residenze considerate precarie. Lula si rammarica che la situazione attuale sia il risultato della gestione del suo predecessore, Jair Bolsonaro.

Il presidente afferma di avere quattro anni per ricostruire il Brasile e promette di collaborare con tutti i governatori, indipendentemente dai loro partiti politici, per raggiungere tale obiettivo.

https://www.brasil247.com/brasil/lula-transfere-agencia-de-inteligencia-do-gsi-para-casa-civil

https://www.gov.br/pt-br/noticias/saude-e-vigilancia-sanitaria/2023/03/governo-anuncia-retomada-do-mais-medicos-para-o-brasil

https://www.pagina12.com.ar/524073-lula-relanzo-el-plan-de-vivienda-que-fue-descontinuado-por-b

rete solidarietà rivoluzione bolivariana

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