Marquez

È iniziato all’Aia il processo contro l’ex presidente kosovaro Hashim Thaçi, colui che l’allora vice presidente Joe Biden che aveva salutato come “il George Washington del Kosovo”, accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità durante e dopo la guerra di indipendenza del Kosovo contro la Serbia, combattuta tra il 1998 e il 1999.

Kosovo, processo all’ex presidente Thaçi per crimini di guerra e contro l’umanità

Durante la guerra kosovara di indipendenza dalla Jugoslavia serba, Hashim Thaçi, il comandante “venuto dall’America”, era stato tra i principali leader dell’Esercito di liberazione del Kosovo, l’Uck, che aveva combattuto contro le forze di Belgrado prima dell’intervento della NATO nel 1999.

In seguito alla dichiarazione d’indipendenza del Kosovo dalla Serbia, nel 2008, Thaçi divenne il primo capo di governo del paese, carica che mantenne fino al 2014, e poi nel 2016 presidente del Kosovo, repubblica indipendente ancora oggi riconosciuta da circa la metà del Paesi Onu.

Nel 2020 è stato formalmente incriminato dalle Kosovo Specialist Chambers, in un moto di giustizia tardiva a rischio anti storico, poichè negli anni precedenti si era limitato ad indagare e processare solo sui crimini serbi. Si tratta di un tribunale ‘ibrido’ istituito nel 2015 con una legge del Parlamento kosovaro, imposta dalla comunità internazionale (traduzione, gli USA) che, dopo aver punito la parte serba con tre mesi di bombardamenti Nato e anni di processi all’Aia con dure condanne e molti ergastoli, aveva lasciato senza risposta i crimini di parte kosovara.

E dunque 25 anni dopo, su mandato Onu, si è iniziato a indagare anche sui crimini commessi dall’Esercito di liberazione (L’Uck) del Kosovo. Subito dopo l’incriminazione Hashim Thaçi, si era dimesso da presidente ed era stato arrestato e portato in carcere nei Paesi Bassi in attesa del processo.

L’ex leader kosovaro e altri tre ex comandanti a processo con lui, Kadri Veseli, Rexhep Selimi e Jakup Krasniqi, sarebbero responsabili, tra le altre cose, di un centinaio di omicidi di serbi, albanesi, kosovari e oppositori politici.

Ma molti altri i protagonisti della mattanza fra le parti, personaggi noti e con ruoli di rilevo attuali, non sono al momento tra gli accusati.

Tra le attività criminali denunciate, anche il traffico di organi al cui riguardo tuttavia la task force ha affermato di non avere prove sufficienti. L’intero processo che ne è scaturito è fortemente contestato dalla popolazione kosovara poiché getta ombre sulla guerra di liberazione del Kosovo contro la Jugoslavia di Slobodan Milosevic.

Lo stesso ex leader serbo fu processato al Tribunale per i crimini nell’ex Jugoslavia, ma è morto prima che i giudici potessero emettere la sentenza.

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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