Ansel Adams

Addirittura mi hanno intitolato un massiccio della catena montuosa all’interno del Parco Nazionale dello Yosemite, a me carissimo. Oggi c’è un Monte Ansel Adams in mia memoria.                      

Ansel Adams

Ansel Adams visse 82 anni, la maggior parte dei quali, quasi una settantina dedicò alla fotografia. Nel 1916, all’età di 14 anni, durante una vacanza con la sua famiglia allo Yosemite National Park, gli viene regalata la sua prima macchina fotografica, una Kodak Brownie, con con la quale vinse il suo primo premio fotografico. La natura e la fotografia saranno da allora legate per sempre alla sua vita. La passione ambientalista traspare, peraltro, in tutte le sue opere. Incantato dalla loro bellezza fotografò la Yosemite Valley, i monti Tetons la Sierra Nevada, che allora non non erano ancora parchi, ma lo sarebbero diventati anche grazie a lui.

The Tetons and the Snake River,  diventato Parco nazionale del Grand Teton
Ansel Adams dedicherà alla natura la maggior parte dei suoi scatti, cercando di coglierne continuamente l’essenza emotiva. Ma non solo. Per esempio, in nel 1929 produsse il libro fotografico, pubblicato nel 1930,  Taos Pueblo in collaborazione con la scrittice Mary Austin. Taos si trova nel Nuovo Messico e Ansel Adams fotografò tutto, il paesaggio, la gente, le costruzioni e  la chiesa in adobe, la cultura.

Fu autore di numerosi libri di fotografia, tra cui la trilogia di manuali di tecnica, The Camera, The Negative e The Print. È stato tra i fondatori dell’associazione Gruppo f/64 insieme ad altri maestri come Edward Weston, Willard Van Dyke  ed altri. Il nome rimandava alla minima apertura del diaframma dell’obiettivo che avrebbe consentito la massima profondità di campo e la maggiore accuratezza dei dettagli.
L’unica vicenda a cui si appassionò a livello fotografico non strettamente legata a tematiche ambientaliste è l’internamento dei nippo-americani.
Sono cittadini con o senza la cittadinanza americana di origini giapponesi che vivono sulla costa pacifica degli Stati Uniti. In seguito all’attacco a Pearl Harbor queste persone sono state confinate in maniera diversa nei vari Stati USA con l’obiettivo di isolare tutti coloro con origini nipponiche, con particolare attenzione alla California. Da qui nacquee il lavoro, Born Free and Equal: Photographs of the Loyal Japanese- Americans at Manzanar Relocation Center, Inyo County, California.

Fotografia di bambini nippo-americano scattata da Ansel Adams

Nel 1986 a Venezia al Centro di Documentazione del Palazzo Fortuny si è tenuta una mostra di 116 foto di Ansel Adams. Anche attualmente nel 2023 le sue foto meriterebbero di essere esibite.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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