Le nuove edizioni dei romanzi di Agatha Christie, pubblicate dalla seconda casa editrice più importante al mondo, la HarperCollins Publishers, sono diverse dalle originali. Sono infatti state apportate modifiche per rendere i romanzi di una delle scrittrici più conosciute e influenti del XX secolo in linea con la sensibilità moderna, in quanto alcuni termini e riferimenti sono stati considerati potenzialmente offensivi. A darne notizia per primo è stato il quotidiano The Telegraph, che ha raccolto le testimonianze di alcuni lettori i quali, dalle edizioni del 2020 in poi, hanno notato vere e proprie alterazioni, specialmente per quanto riguarda I Misteri di Poirot e Miss Marple.
Alcuni dei capisaldi della letteratura del secolo scorso sono stati dunque riscritti in quel che appare un atteggiamento capitanato da un politicamente corretto intriso di ipocrisia, piuttosto che da una profonda attenzione alla sensibilità. Il linguaggio è specchio della storia umana e segue di pari passo l’evoluzione sociale, politica, culturale. Eliminare o riadattare il modo d’esprimersi di un’autrice fondamentale perché potenzialmente offensivo somiglia più a un’operazione di censura che a un modo per mostrarsi rispettosi nei confronti delle consapevolezze odierne.
I romanzi rivisitati sono stati scritti da Agatha Christie tra il 1920 e il 1976, in un contesto storico peculiare e ben definito che ben si riflette e viene reso immortale all’interno delle sue opere. La forza della scrittura, così come di molte altre forme espressive, sta infatti nel saper cogliere e raccogliere un’intera atmosfera e renderla senza tempo. La realtà che l’autore capta, per poi processarla e narrarla, è ormai esistita e passata.
L’importanza attribuita alla letteratura risiede anche nel suo essere mezzo per comprendere la storia, conoscere, non ripetere errori passati, sviluppare una propria vena critica, oltre ad asservire un profondo bisogno di conoscenza e di svago inerente da sempre all’essere umano. Si fatica dunque a comprendere come non sia stato possibile contestualizzare alcune espressioni utilizzate dall’importante autrice, attenta osservatrice della propria contemporaneità la quale con le sue opere, tradotte in tutto il mondo, ha narrato insieme ai propri racconti anche un contesto storico, senza dubbio crudo e lontano da quello odierno.
Nelle nuove edizioni in questione sono stati cancellati perlopiù riferimenti diretti all’etnia o figure retoriche scelte dall’autrice per trasmettere un significato che tuttavia oggi potrebbe risultare di cattivo gusto. Parole come “nativi” sono state sostituite da “locali” e intere espressioni sono state riadattate per addolcirle. In Poirot sul Nilo, quando il personaggio della signora Allerton si sente infastidito da alcuni bambini, reagisce bruscamente: «Tornano e fissano, e fissano, e i loro occhi sono semplicemente disgustosi, e così i loro nasi, e non credo che mi piacciano davvero i bambini». Ciò che riporta una delle nuove edizioni, recita invece: «Tornano e fissano, e fissano. E non credo che mi piacciano davvero i bambini».
Tali cambiamenti sono stati apportati grazie al lavoro dei cosiddetti “lettori di sensibilità”, figure sempre più diffuse specialmente nell’editoria anglosassone che il più delle volte ricevono salari irrisori per un attento lavoro di lettura, rilettura, analisi ed esame volto a scovare ogni possibile descrizione lesiva, razzista, ostile.
La recente notizia della riscrittura dei romanzi della Christie segue inoltre una scia in voga ultimamente nell’editoria, che mira a sostenere la diversità nell’industria. Non è la prima volta che la modalità espressiva interna ad alcuni dei capisaldi della letteratura viene rivista: è già accaduto tanto con la stessa autrice (al romanzo And Then There Were None del 1939 è stato cambiato il titolo perché vi era un termine razzista) che con le opere di Roald Dahl e Ian Fleming.
Negli ultimi anni sempre più case editrici hanno assunto “lettori di sensibilità”, alcune decidendo di pubblicare tanto la versione originale quanto l’opera pulita (come fa l’editore Puffin), altri mettendo a disposizione solo i libri con attente modifiche: una tendenza che a primo impatto potrebbe ad alcuni apparire inclusiva, ma che rischia di cancellare testimonianze passate trasformandosi presto in esempio di revisionismo storiografico, eliminando la visione passata in realtà fondamentale per il presente ed essenziale per il futuro.
[di Francesca Naima]