Riceviamo e pubblichiamo il comunicato delle forze progressiste iraniane in Italia che criticano la visita del figlio dell’ultimo Shah iraniano, Reza Pahlavi, a Roma, su invito di alcuni parlamentari della destra. Il comunicato è stato sottoscritto da numerose persone e organizzazioni, e le firme sono aggiornate al 26/4. Il comunicato si esprime in solidarietà con la rivoluzione Donna Vita Libertà e in opposizione a qualsiasi tentativo di strumentalizzazione e cooptazione da parte di forze a essa estranea

Ogni rivoluzione è costantemente esposta al rischio di essere manipolata, falsificata e appropriata da varie correnti e personaggi che, all’interno delle strutture di potere, beneficiano di posizioni di privilegio. Mentre il regime della Repubblica Islamica cerca brutalmente di reprimere la lotta e la resistenza delle donne e della popolazione oppressa ed emarginata all’interno del paese, la controrivoluzione all’estero cerca di salire sull’onda della rivoluzione, appropriandosi di Donna, Vita, Libertà e presentandosi come l’alternativa politica per la post-rivoluzione in Iran.

Donna, Vita, Libertà lotta per la liberazione di tutti i generi, classi, nazionalità e etnie oppresse e non intende finire sotto il dominio di nuovi padroni e delle false alternative politiche fabbricate al di fuori dell’Iran con l’aiuto di poteri e media mainstream esteri.

Noi, un gruppo di attivistə e organizzazioni iraniane, residenti in Italia, su queste basi condanniamo il tentativo di appropriazione della rivoluzione Donna, Vita, Libertà da parte dei personaggi e gruppi iraniani di opposizione al regime all’estero, che si travestono da sostenitori della rivoluzione in corso nel paese.

In vista dell’arrivo di Reza Pahlavi il 26 aprile a Roma, dove sarà ospite delle istituzioni italiane presso Montecitorio, ribadiamo che qualsiasi accordo o alleanza, formale o informale, con lui e i sostenitori del ritorno di regimi repressivi del passato è inaccettabile e sarà da noi fermamente condannata. Sarà, infatti, considerata come un atto di ingerenza contro il diritto all’autodeterminazione del popolo iraniano da parte delle istituzioni italiane.

La lotta contro questa controrivoluzione è cruciale tanto quanto lo è la lotta contro il regime al potere in Iran. Riponiamo la nostra fiducia nella parte progressista della società italiana perché denuncino questa controrivoluzione e perché ci sostengano nella nostra lotta per la libertà e contro la discriminazione di classe, genere ed etnia in tutte le sue forme.

Viva la Rivoluzione, Viva Donna, Vita, Libertà

Elenco firmatari:

Associazione Democratica degli Iraniani in Italia

Associazione Libertà per Iran

Donna, Vita e Libertà, Roma

Collettivo Rivoluzionario Jina

Di Nardi

Davide Nardi nasce a Milano nel 1975. Vive Rimini e ha cominciato a fare militanza politica nel 1994 iscrivendosi al PDS per poi uscirne nel 2006 quando questo si è trasformato in PD. Per due anni ha militato in Sinistra Democratica, per aderire infine nel 2009 al PRC. Blogger di AFV dal 2014

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