(Foto di Amber Clay | Pixabay)

 – Pressenza Kabul

La possibilità di una vita dignitosa per le donne e per le ragazze che vivono nel moderno Afghanistan rischia di precipitare nel più tenebroso passato. Benché l’estremismo dei Talibani non sia uniforme in tutte le parti del paese, non ci sono segnali di un concreto miglioramento della situazione. Riusciranno gli scambi commerciali a livello internazionale, con paesi come la Cina, la Russia e l’Iran, a riportare l’Afghanistan nel XXI secolo?

La conquista di Kabul da parte dei talebani nell’agosto del 2021 è stata una sorpresa per molti, anche se il gruppo aveva guadagnato terreno in modo significativo in tutto il Paese, una volta chiarito che tutte le truppe statunitensi se ne sarebbero andate. Ora l’Afghanistan sta affrontando una delle peggiori crisi umanitarie del mondo. L’economia afghana è stata distrutta e gli Stati Uniti hanno congelato tutti i beni del Paese. Gli aiuti occidentali sono stati sospesi perché il governo talebano include ben noti terroristi, viola le promesse di rispettare i diritti umani e mantiene legami con altri gruppi terroristici.

I talebani sembrano non avere la capacità di gestire queste sfide monumentali, ma non c’è un’alternativa chiara al loro governo e la corruzione dilaga negli uffici governativi.

Il mese scorso,  un anno dopo che i talebani hanno vietato alle ragazze afghane di ricevere l’istruzione secondaria e hanno proibito alle donne di lavorare nella maggior parte dei settori al di fuori della sanità e dell’istruzione, è iniziato un altro anno scolastico in Afghanistan. È l’unico Paese al mondo in cui alle ragazze è proibito andare a scuola oltre il livello primario e alle donne è vietato viaggiare per più di 70 chilometri senza un parente stretto di sesso maschile.

Da quando i talebani hanno preso il potere, non hanno smesso di emarginare donne e ragazze fino a cancellarle praticamente da ogni aspetto della vita pubblica. Dopo aver vietato l’istruzione superiore nel marzo 2022, i talebani hanno anche impedito alle donne di frequentare l’università e di lavorare nelle ONG.

Tuttavia, in alcune città come Balkh, Herat e Faryab, le ragazze possono ancora frequentare la scuola, l’università e lavorare.

I talebani sono raggruppati in tre fazioni: i “Kandahari”, nel sud; gli “Haqqani”, che si dice siano sostenuti dallo Stato Islamico in Pakistan e sono considerati i peggiori e i più estremi; e i “Dari”, che governano nel nord dell’Afghanistan e sono più aperti alla collaborazione tra uomini e donne per migliorare la società.

Questi tre gruppi hanno idee e priorità diverse, il che ha causato alcune lotte intestine, soprattutto per quanto riguarda la partecipazione delle donne a scuola e all’università. Circa il 60% dei militanti talebani è analfabeta.

Quando i talebani hanno preso il controllo dell’Afghanistan, hanno annunciato che avrebbero perdonato chiunque avesse lavorato con gli USA/NATO o con l’esercito speciale del governo precedente. Tuttavia, non hanno mantenuto la promessa e hanno ucciso molti di loro. Alcuni sono riusciti a lasciare l’Afghanistan, ma la maggior parte non ha potuto farlo a causa di difficoltà finanziarie. I Paesi occidentali avevano promesso di aiutarli, ma poi si sono dimenticati di loro, mettendo in pericolo le loro vite. Nell’attuale mancanza di lavoro il 75% della popolazione vive in povertà.

Forse una speranza per il popolo afghano potrà venire dalla Cina , i cui ultimi sforzi di diplomazia e mediazione internazionale hanno portato al tanto sperato riavvicinamento tra Iran e Arabia Saudita. La Cina sta anche valutando investimenti del valore potenziale di 50 miliardi di dollari per l’estrazione di rame nelle miniere di Mes Aynak. Anche la Russia e l’Iran sono candidati agli investimenti che dovrebbero migliorare la situazione economica.

Altrimenti, il futuro si prospetta cupo se le tre fazioni non troveranno un terreno comune su cui sviluppare il Paese a beneficio di tutti gli afghani.

Traduzione dall’inglese di Daniela Bezzi. Revisione di Thomas Schmid.

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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