Giusy Capone 

Curatore Gian Piero de BellisD Editore

Libertaria come Le  Libertaire di Dèjacque e Faure, rivista anarchica sul cui primo numero qualche anno dopo la prima metà dell’Ottocento qualcuno scriveva:

Il libertario non ha patria se non la patria universale. Egli è nemico dei confini: pietre di confine di nazioni, proprietà statali; pietre di confine di campi, di case, di officine, proprietà particolari; pietre di confine di proprietà familiari, coniugali e paterne. Per lui, l’Umanità è un corpo unico in cui tutti i membri hanno lo stesso ed eguale diritto al loro libero e intero sviluppo, che siano i figli di un continente o di un altro, che appartengano all’uno o all’altro sesso, a questa o quell’altra razza.

In una fase storica di crisi e metamorfosi dello Stato territoriale si può discorrere di “anarchia”, anelando a disturbare gli anarchici tradizionalisti nonché pungolare gli anti-anarchici fin nelle viscere?

Libertaria è un corposo progetto antologico sul tema dell’anarchia: saggi con un filo rosso a tesserne l’ordito, così esemplificato dal curatore Gian Piero de Bellis: quello della libertà dell’essere umano, la libertà di sperimentare vari stili di vita e aderire dappertutto a una o più comunità autonome, sulla base di scelte libere e volontarie…di porre in primo piano ciò che accomuna, non ciò che separa, l’anelito di difendere e rivendicare la libertà del singolo come presupposto, necessario e indispensabile, per la nascita di molteplici e variegate comunità volontarie, al posto degli attuali stati cosiddetti nazionali, che uniformano le persone e centralizzano le decisioni, imposti a tutti coloro che vivono in un dato territorio.

οὐδ᾽ αἰσχύνομαι ἔχουσ᾽ ἄπιστον τήνδ᾽ ἀναρχίαν πόλει

Non ho vergogna di mostrare alla città questo atto di disobbedienza. 

Il primo cenno scritto della parola “anarchia” la si legge proferita da Antigone ne I sette contro Tebe di  Eschilo: l’eroina esprime senza equivoci un sentimento di insubordinazione e disubbidienza individuale verso i governanti.

La chiave interpretativa, probabilmente, è nell’α-(a-), l’alfa “privativa”: quel senza comando, ordine, potere.

L’anarchie, c’est l’ordre sans le pouvoir, ovvero L’anarchia è l’ordine senza il potere, fluttuando nei secoli dall’antichità classica sino a  Pierre-Joseph Proudhon.

Un ampio panorama libertario da Malatesta, Bakunin, Goldman, Kropotkin, Berneri, Nettlau a Paul Goodman, Amedeo Bertolo, David Graeber, Bob Black per affermare l’idea di libertà.

Attenzione lettore!

Qui non si teorizza l’assenza di regole e di interazioni sociali, non si  sostiene il lasciare tutto al caso-caos.

La proposta è un’altra: una società eretta intorno a principi etici ed egualitari, condivisi, mai imposti; una società basata sul libero accordo, sulla solidarietà, sulle libere associazioni, sulle unioni, sul rispetto per la singola individualità; una società fondata su rapporti non-gerarchici e non-autoritari.

Perché?

Risponde Bakunin: Vuoi rendere impossibile per chiunque opprimere un suo simile? Allora, assicurati che nessuno possa possedere il potere.

Perché crimine, ignoranza ed apatia sono un prodotto della stessa società autoritaria: mantenere gli individui perpetuamente sottoposti ad un’autorità superiore fa sì che questi non siano più in grado di regolarsi ed agire autonomamente in una visione conciliatrice e tollerante, laddove qualsiasi legge deve comparire prima di tutto davanti al tribunale della nostra coscienza, così Elisée Reclus.

Ed allora, dall’Introduzione il modo migliore per far convivere, in maniera armoniosa, su uno stesso territorio, persone di diverso orientamento culturale e politico, è far sì che ognuna sia libera di formare o scegliere la comunità di cui vuole far parte, attenendosi alle sue regole e forme organizzative, senza intromettersi od ostacolare i modi di vita dei membri delle altre comunità autonome. Un po’ come si aderisce a una Chiesa, a una religione o come, negli ultimi decenni, si sceglie una tra le tante compagnie telefoniche, la cui sede amministrativa non è o non deve necessariamente essere situata nel paese in cui vive l’utente.

In tal modo l’anarchia si rivela quale una libera ricerca di maniere differenti di vivere più affini a ciascun individuo, unico e diverso da tutti gli altri.

Ricerca della e nella  concretezza, giacchéle idee non hanno alcun valore se non si concretizzano e sperimentano nella vita quotidiana.

Trecento saggi contenuti in una collezione di cinque volumi per il lascito di Voltarine De Cleyre: diventa un anarchico e vivi una esistenza fatta di fiducia e di speranza, anche quando sei carico di anni

Di Red

„Per ottenere un cambiamento radicale bisogna avere il coraggio d'inventare l'avvenire. Noi dobbiamo osare inventare l'avvenire.“ — Thomas Sankara

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