I risultati delle legislative hanno confermato la maggioranza del partito di governo, che ha vinto anche in quasi tutti i dipartimenti. Nel frattempo, è stato arrestato il leader della destra nazionalista Paraguayo Cubas, che aveva accusato il governo di brogli.

Dopo la conferma della vittoria di Santiago Peña alle elezioni presidenziali, c’erano pochi dubbi circa l’esito delle legislative e delle amministrative in Paraguay, con il Partito Colorado favorito per il mantenimento del potere che detiene quasi ininterrottamente dal secondo dopoguerra. Infatti, i risultati pubblicati nelle ore successive hanno ancora una volta dato ragione al partito di governo, che ha conquistato la maggioranza assoluta in entrambe le camere.

Eppure, il risultato del Senato è rimasto in bilico fino all’ultimo, con il Partido Colorado che ha rischiato seriamente di non ottenere la maggioranza assoluta di 23 seggi su 45. Invece, con il 45,72% dei consensi, la formazione di governo ha conquistato proprio il risultato minimo necessario per non dover contare sui voti di altre forze minori. Più facile il trionfo alla Camera dei Deputati, dove il presidente eletto Peña potrà godere di una solida maggioranza di 49 scranni su 79.

Tra le forze di opposizione, l’Alleanza per un Nuovo Paraguay (Concertación para un Nuevo Paraguay) di Efraín Alegre, già secondo alle elezioni presidenziali, si conferma come quella più credibile per contrastare il dominio del Partido Colorado, eleggendo dodici senatori e ventuno deputati. In crescita anche la destra nazionalista del Partido Cruzada Nacional (PCN), guidato da Paraguayo Cubas, che ha eletto cinque senatori e quattro deputati. Delude, invece, il Frente Guasú dell’ex presidente Fernando Lugo, che elegge solamente un senatore.

Da notare anche che il Partido Colorado ha ottenuto la vittoria in quindici dei diciassette dipartimenti che compongono il Paraguay, strappandone quattro al governo dell’opposizione. Dal canto suo, la Coalizione per un Nuovo Paraguay riesce ad ottenere il governo locale nei due dipartimenti rimasti, Central e Itapúa.

Dopo la pubblicazione dei risultati, non sono mancate le accuse di brogli nei confronti del governo del Partido Colorado, soprattutto da parte dell’estrema destra di Paraguayo Cubas. Parallelamente, nella capitale Asunción e in altre città del Paese sudamericano si sono tenute manifestazioni di protesta per chiedere un riconteggio dei voti, arrivando anche allo scontro diretto con le forze dell’ordine. Ma a protestare non sono stati solamente gli estremisti di destra, infatti anche Efraín Alegre ha messo in dubbio la legittimità del risultato elettorale.

Viste le numerose denunce presentate in relazione alle elezioni di ieri, chiediamo che il Tribunale Superiore della Giustizia Elettorale effettui immediatamente il conteggio manuale del dieci percento dei tavoli scelti a caso in ogni seggio elettorale dell’intero Paese“, ha scritto Alegre attraverso i social network. Il leader dell’opposizione ha inoltre chiesto che venga immediatamente effettuata una verifica internazionale indipendente del software del sistema informatico utilizzato per le elezioni.

L’opposizione ha anche accusato il governo di aver reagito con la repressione alle proteste pacifiche dei cittadini. In seguito a tali rimostranze, gli agenti della Direzione per la sicurezza e gli affari interni del Paraguay hanno avviato giovedì un processo investigativo sugli eccessi e le violenze della polizia durante le proteste, a dimostrazione che tali punti di vista sono fondati. Secondo i media nazionali, questa sezione della polizia nazionale ha iniziato a esaminare i presunti abusi di potere e atti di forza da parte di agenti di polizia in occasione degli arresti di oltre duecento manifestanti scesi in piazza dopo le elezioni.

Agli arresti dei comuni cittadini si aggiunge quello di Paraguayo Cubas, terzo classificato alle eleizoni presidenziali e leader della destra nazionalista, che è stato tra i piu critici nei confronti del Partido Colorado. Questo ha portato ad ulteriori proteste in tutto il Paese e ad accuse ancora più gravi nei confronti del governo del presidente in carica, Mario Abdo Benítez, naturalmente a sua volta esponente del Partido Colorado. Anche Efraín Alegre, nonostante la distanza politica nei confronti di Cubas, ha chiesto l’immediato rilascio del leader della destra: “Chiediamo la liberazione di tutti i cittadini detenuti per aver chiesto trasparenza, chiediamo solo trasparenza alla Giustizia Elettorale“, ha scritto Alegre.

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Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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