- Francesco Guadagni
Dopo lo sciopero interno di mercoledì scorso, una pratica molto in voga negli anni ’70, per bloccare con più efficacia la produzione e coinvolgere più maestranze nella protesta, nello Stabilimento Stellantis di Pomigliano la lotta non si ferma.
L’agitazione promossa da Fiom-Cgil e Slai Cobas ha coinvolto centinaia di operai comportando rallentamenti consistenti per la produzione dell’Alfa Romeo Tonale della Fiat Panda è proseguita anche oggi,
A Luigi Aprea, operaio Stellantis, del coordinamento provinciale Slai Cobas abbiamo chiesto cosa sta succedendo nello stabilimento di Pomigliano, laboratorio delle politiche antioperaie denominato “piano Marchionne” che fu da apripista al Jobs Act promosso dal Governo di Matteo Renzi.
Aprea oggi un’altra giornata di sciopero interno. Cosa sta succedendo a Pomigliano?
“Continua il percorso di lotta nella fabbrica. Il corteo di oggi è stato molto partecipato, anche lo Slai Cobas era presente al fianco dei lavoratori.”
Queste agitazioni erano impensabili fino a poco tempo fa. C’è una nuova consapevolezza di lotta?
“Prende sempre più concretezza la volontà dei lavoratori di rigettare tutto quello che è stato accettato in questi anni. Questa lotta in corso è in linea con le posizioni dello Slai da 20 anni a questa parte. Si riscontra un coraggio che non precedenti da parte dei lavoratori che guidano la protesta.”
In quali termini di partecipazione?
“Addirittura il corteo interno era così numeroso che sono stati bloccati i reparti lastrosaldatura e stampaggio dove vengono prodotti pezzi per altri stabilimenti italiani di Stellantis.”
Gli iscritti dello Slai Cobas sono rientrati a Pomigliano da Nola dopo 15 anni dove erano stati messi nel reparto confino. Con una sentenza sul diritto antidiscriminatorio euroepo che riconosce che il vostro sindacato era stato discriminato dalla Fiat. La vostra presenza a Pomigliano darà una nuova spinta?
“Con il ritorno dal reparto confino di Nola dei nostri iscritti, i lavoratori hanno ritrovato coraggio per rivendicare i propri diritti. Oggi i ritmi di lavoro sono infernali, l’efficienza produttiva è fatta solo a danno dei lavoratori in termini sicurezza e di igiene. Lo Slai Cobas però è tornato vivo, presente e da orientamento nei cortei che si stanno facendo in fabbrica.”
Stellantis aveva annunciato, per domani un sabato lavorativo, per recuperare la produzione ma immediatamente lo Slai Cobas ha proclamato lo sciopero di otto ore per ogni turno lavorativo.
L’azienda è stata costretta, quindi, a revocare il sabato di straordinario.
I segnali di ripresa di lotta operaia che provengono da un sito industriale come quello di Pomigliano sono molto importanti e incoraggianti, dalle fabbriche partono sempre i grandi cambiamenti sociali, anche oggi, nonostante il mondo del lavoro sia molto diverso e variegato e soprattutto diviso.
Alle proteste e agli scioperi di questi giorni c’è da evidenziare la partecipazione di maestranze non solo iscritte alla Fiom e alla Slai Cobas.
C’è da aspettarsi che la prossima settimana continueranno