Rachele Gonnelli

Sabato 27 a Roma, due appuntamenti nazionali che si intersecano: la manifestazione sul reddito e per il potenziamento del welfare; l’assemblea a difesa della Costituzione e dei servizi, contro i piani di autonomia differenziata e presidenzialismo. L’obiettivo è unificare le battaglie, spiegano Morniroli e Bolini.

L’attacco è concentrico, la sensazione di assedio è di molti e già si annuncia l’assalto finale. No, non si sta parlando di Ucraina questa volta, si sta parlando dei diritti fondamentali iscritti e sanciti nella Costituzione italiana e dei propositi dichiaratamente bellicosi dell’attuale maggioranza di governo, propositi già messi in pratica con tutta una serie di decreti e riforme. 

Si va dal cosiddetto decreto Lavoro varato il 1° maggio che ristabilisce i voucher e aumenta la precarietà, alla Delega fiscale ancora non ultimata, al progetto Calderoli di autonomia differenziata – stigmatizzato anche dalla Banca d’Italia perché incompatibile con il finanziamento del welfare di un paese moderno – fino ai piani di presidenzialismo meloniano, per quanto ancora nebulosi sicuramente di impianto plebiscitario piuttosto che parlamentare. E in mezzo ci sono il definanziamento della sanità pubblica, la flat tax, i condoni agli evasori, il negazionismo climatico anche di fronte al disastro della Romagna, il fastidio e l’intralcio verso gli obiettivi di decarbonizzazione decisi in sede europea, la criminalizzazione delle contestazioni giovanili, il patriarcato ottuso e conservatore nell’approccio alla sessualità e alle famiglie, l’agguato a tutti i provvedimenti più recenti tesi a ridurre le diseguaglianze, dal reddito di cittadinanza a opzione donna, per non parlare del superbonus edilizio per i condomini. 

È noto che le Costituzioni nate in Europa meridionale dopo la Seconda Guerra mondiale e la lotta partigiana non sono mai piaciute alle destre eredi dei regimi sconfitti e neanche alle banche d’affari più spregiudicate d’oltreoceano. Non è difficile capire perché. La nostra Costituzione in particolare, perché è un sistema organico di principi e diritti improntato alla solidarietà – diceva la costituzionalista emerita Lorenza Carlassare- e all’uguaglianza delle persone, con una valorizzazione dei corpi intermedi come tramite della partecipazione e valorizzazione della democrazia. Perché i costituenti, insegnava Stefano Rodotà, vedevano i cittadini non nel ruolo di meri consumatori, passivi, ma come individui coscienti e attivi. 

Sabato 27 maggio a Roma, due appuntamenti tenteranno di ricostituire una trincea sociale contro questa invasione prevaricatrice. Si tratta di due appuntamenti che si intersecano e in parte si sovrappongono nella stessa giornata, uno più “street” e definito, incanalato sul tema del reddito – cioè una manifestazione di comunità, associazioni, centri sociali e sindacati sia locali che nazionali nel quartiere Esquilino – e l’altro più “talk”, cioè una assemblea di reti, associazioni e sindacati contro l’autonomia differenziata e a difesa della Costituzione nel quartiere di San Lorenzo, al Centro congressi di via Frentani. 

“La destra al potere è quella che sappiamo, è inutile chiedere a Giorgia Meloni di fare l’abiura del fascismo, e fa politiche di destra, tra l’altro con uno spirito di forte rivalsa. Noi che ci opponiamo dobbiamo stringere i nodi delle nostre reti sociali se non vogliamo essere asfaltati insieme ai diritti e alla Costituzione”. Così spiega il senso dell’assemblea ai Frentani Andrea Morniroli, co-coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità, in tandem con Fabrizio Barca, e amministratore della cooperativa sociale Dedalus. 

“Abbiamo un governo che non fa prigionieri. Ormai siamo in piazza tutte le settimane, di fronte a un attacco permanente a tutti i diritti, a tutta la democrazia”, dice Raffaella Bolini dell’Arci nazionale. “E in Europa non va meglio – prosegue – la prossima settimana il Parlamento europeo rischia di autorizzare l’uso dei fondi del Ricoveri plan per potenziare la produzione di armi in modalità economia di guerra. Un affronto anche alla Romagna sott’acqua per colpa dei non investimenti per la messa in sicurezza del territorio e per la mitigazione del cambio climatico, resistiamo su mille fronti ma non possiamo farcela se non uniamo le forze, se non superiamo la frammentazione, se non evidenziamo le connessioni tra temi, problemi e soluzioni e non ci mobilitiamo tutti insieme”. Questa unità è ancora un obiettivo.

Forum Disuguaglianze e Diversità aderisce a tutti e due gli appuntamenti del 27, così come l’Arci e Sbilanciamoci, Legambiente e moltissime altre associazioni e così gli studenti dell’Udu che partecipano al movimento delle tende contro il caro-affitti e che si sono visti prima promettere e poi ritogliere i 660 milioni del Pnrr per potenziare gli studentati. 

La lista delle adesioni alla manifestazione è più lunga (sono 130) di quella dell’assemblea ma anche perché la marcia “Ci vuole un reddito” che pure è nazionale, con pullman in arrivo nella capitale da Campania e Puglia e gruppi di attivisti anche da Veneto, Lombardia e Emilia, parla di sofferenza sociale e rivendica il diritto per ciascuno di avere i mezzi necessari per vivere ed è partecipata anche da gruppi romani che si occupano del diritto all’abitare come Nonna Roma, oltre che dai sindacati di base, centri sociali romani come La Strada e Acrobax, ma anche Fridays for Future e poi Cgil del Lazio e categorie come il Nidil, gli edili della Fillea e  gli iscritti alla Funzione Pubblica sempre della Cgil, la Fiom. Mentre la Cgil nazionale e il suo segretario Maurizio Landini sono tra gli organizzatori del dibattito “Insieme per la Costituzione” da cui scaturirà una piattaforma comune e un programma di mobilitazioni locali e nazionali e probabilmente il lancio per settembre di una grande manifestazione nazionale contro l’autonomia differenziata e a difesa della Costituzione nata dalla Resistenza. 

“Ci vuole uno scatto in avanti – afferma ancora Morniroli – Va trovata la capacità, nel rispetto delle nostre autonomie e delle nostre differenze, di trovare i nessi e i punti in comune tra le nostre piattaforme, proposte, vertenze per costruire insieme una mobilitazione sociale che difenda e rilanci i principi contenuti nella nostra Costituzione, per ridurre le disuguaglianze e per costruire un futuro giusto dal punto di vista sociale e ambientale. L’assemblea del 27 maggio può e deve essere una prima tappa in tale direzione”. 

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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