Da tempo il regime di Kiev, con la più che probabile benedizione dei padrini occidentali, si è lanciato nel terrorismo aperto contro la Russia. Alzando sempre di più il tiro, fino a giungere al progetto di colpire installazioni nucleari.
Il Servizio Federale di Sicurezza della Russia ha sventato un attacco terroristico agli impianti nucleari sul territorio del Paese organizzato dai servizi di sicurezza ucraini, secondo quanto reso noto dal servizio di sicurezza di Mosca.
“Un gruppo di sabotatori e terroristi dei servizi segreti stranieri dell’Ucraina, alla vigilia del 78° anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica, ha tentato di far saltare in aria più di 30 torri delle linee elettriche ad alta tensione delle centrali nucleari di Leningrado e Kalinin, cosa che, secondo i servizi speciali ucraini, avrebbe causato l’arresto dei reattori nucleari, interrotto il normale funzionamento delle centrali nucleari e causato gravi danni economici e di reputazione alla Federazione Russa”, si legge in un comunicato diffuso dall’FSB.
L’agenzia ha dichiarato che i sabotatori sono riusciti a far saltare una delle torri di trasmissione della centrale nucleare di Leningrado e a piazzare bombe in quattro di esse, oltre a installare ordigni esplosivi improvvisati sotto sette torri della centrale nucleare di Kalinin.
L’FSB ha quindi arrestato due cittadini ucraini e ha dichiarato ricercato un cittadino russo-ucraino attualmente in Belgio. Gli uomini coinvolti sono stati reclutati nel settembre 2022 dai servizi segreti stranieri ucraini e “hanno ricevuto un addestramento speciale nei campi delle regioni ucraine di Kiev e Nikolayev”, ha dichiarato l’FSB.
Inoltre, l’FSB ha precisato che “per commettere il sabotaggio, hanno attraversato illegalmente il confine russo-bielorusso nella regione di Pskov, dove erano giunti dall’Ucraina attraverso la Polonia e la Bielorussia”.
Secondo l’agenzia, sono stati arrestati anche due cittadini russi che erano complici dei sabotatori e “li hanno aiutati con attrezzature di comunicazione e veicoli”.
In totale, i servizi di sicurezza russi hanno sequestrato 36,5 chilogrammi di esplosivo al plastico C-4, 61 detonatori elettrici di fabbricazione straniera, 38 timer elettronici e due pistole con munizioni.
Ma i piani del regime di Kiev non si fermano agli sconsiderati attacchi contro installazioni nucleari russe. Secondo quanto rivelato da una fonte all’agenzia Sputnik, l’Ucraina potrebbe lanciare un’operazione false flag per accusare la Russia di un attacco a un impianto nucleare nella città di Kharkov.
In assenza di progressi militari, secondo la fonte, è probabile che Kiev tenti “una forte provocazione”.
“Potrebbero far esplodere un deposito di combustibile nucleare esaurito a Kharkov e poi incastrare Mosca per un attacco missilistico a un impianto nucleare”, ha ipotizzato l’interlocutore di Sputnik.
Ha aggiunto che la città ucraina nord-orientale ospita diversi reattori nucleari, in particolare l’Istituto di fisica e chimica di Kharkov (KIPT) e l’Istituto di fisica delle basse temperature di Verkin.
“Per i neonazisti ucraini, Kharkov è una scelta molto appropriata per un attacco terroristico così mostruoso”, ha affermato la fonte.
Un simile attacco, ha aggiunto, causerebbe danni sia nell’Ucraina orientale che in Russia, Bielorussia e alcuni Stati membri dell’UE