Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi
“Ci ha salvati dal post comunismo. E’ stato un formidabile difensore del nostro interesse nazionale e del nostro tessuto produttivo e sociale. È questa la grande eredità che Berlusconi lascia all’Italia. Ne sapremo fare buon uso. Grazie Silvio”.
Giorgia Meloni su Silvio Berlusconi
Lo scorso 14 giugno, giorno di lutto nazionale, Giorgia Meloni, ha partecipato ai solenni funerali di Silvio Berlusconi. Vestita di nero aveva lo sguardo rapace di un falco che scruta i vantaggi che può trarre. Non tanto vantaggi economici e finanziari, in quano vi sono gli eredi, i figli Marina e Pier Silvio ed altri, ma politici. Le cose però non sono semplici e quindi facili.
Giorgia Meloni è amica e sostenitrice di Volodymyr Zelensky, al quale invia armi e poco tempo fa ha incontrato ed abbracciato a Roma. Berlusconi è stato invece amico di Putin, che in occasione della sua morte ha fatto osservare un minuto di silenzio.
Tajani attuale segretario di Forza Italia ha dichiarato che l’immagine di Berlusconi rimarrà sempre nel simbolo del partito. Nessuna speranza qiondi per Giorgia Meloni di sostituirlo.
E così via.
Una cosa è certa. La sua discesa in campo nel 1994 – preparata con largo anticipo con il tacito assenso della borghesia mafiosa e l’appoggio di settori consistenti degli apparati – ha così permesso a fascisti, leghisti, evasori e mafiosi di essere sdoganati, di diventare culturalmente e socialmente vincenti. Berlusconi al potere li ha fatti arricchire, a spese del pubblico e delle classi lavoratrici, ha fatto leggi su misura per loro, che gli permettevano di imbrogliare e di sfruttare i giovani, i migranti – ma gli ha anche offerto una rivalsa ideologica nel bullizzare quella parte d’Italia che per decenni aveva rappresentato, con tutti i limiti, i valori della solidarietà, della giustizia, dello studio e del sacrificio, della questione morale. In questo senso Giorgia Meloni è in armonia con quel Silvio Berlusconi.