Il 20 giugno, Petteri Orpo ha assunto le redini del governo finlandese con il sostegno dell’estrema destra, in un momento di grande tensione causata dall’ingresso del Paese nella NATO e del suo provocatorio atteggiamento antirusso.
Ci sono voluti quasi tre mesi dopo le elezioni di inizio aprile, ma alla fine il nuovo governo finlandese ha visto ufficialmente la luce il 20 giugno, quando il presidente Sauli Niinistö ha nominato Petteri Orpo, leader del Partito di Coalizione Nazionale (Kansallinen Kokoomus, Kok), come nuovo primo ministro, succedendo alla socialdemocratica Sanna Marin. Il nuovo esecutivo ha ottenuto una maggioranza di 108 seggi sui 200 che costituiscono l’emiciclo di Helsinki grazie al sostegno di altre tre forze politiche, compresa la formazione di estrema destra Veri Finlandesi (Perussuomalaiset, PS), oltre ai Democratici Cristiani Finlandesi (Suomen Kristillisdemokraatit, KD) e al partito della minoranza svedese, il Partito Popolare Svedese di Finlandia (Svenska folkpartiet i Finland, SFP).
Il nuovo governo Orpo nasce in un momento di massima tensione internazionale per il Paese nordico, che dopo il suo ingresso ufficiale nella NATO, ha assunto un atteggiamento sempre più ostile nei confronti della confinante Russia, come dimostrano le esercitazioni militari tenutesi proprio in Finlandia lo scorso mese di maggio. Tali esercitazioni sono state considerate da Mosca come una vera e propria provocazione, al punto che nei giorni successivi il governo russo ha notificato a quello di Helsinki la cessazione del loro accordo reciproco su ulteriori ispezioni militari con decorrenza dal 1° giugno, fatto confermato dal ministero degli Esteri finlandese.
Firmato nel 2000, l’accordo prevedeva due ispezioni all’anno: da parte dell’esercito finlandese nei distretti militari occidentali della Russia e da parte di esperti militari russi in Finlandia. Tale accordo era chiaramente volto al mantenimento della sicurezza e della stabilità nella regione, ma le condizioni per la sua applicazione sono venute meno in seguito alla decisione della Finlandia di entrare ufficialmente a far parte della NATO e di diventare parte della strategia aggressiva perpetrata dagli Stati Uniti contro la Federazione Russa. Infatti, l’accordo era stato stipulato nell’ambito del Documento di Vienna adottato dall’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) nel 2011, che prevede, tra l’altro, un ampio scambio di informazioni sulle forze armate, la pianificazione della difesa e le spese per la difesa.
Le provocazioni finlandesi hanno portato anche ad un peggioramento delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi confinanti. Il 30 maggio, l’ambasciatore finlandese a Mosca, Antti Helanterä, è stato convocato al ministero degli Esteri russo e informato che la parte russa aveva deciso di chiudere l’ufficio dell’ambasciata russa nella città di Lappeenranta, situata nella regione della Carelia meridionale, dal 1° luglio. “Allo stesso tempo, la parte finlandese è stata informata del ritiro dalla stessa data del consenso per il funzionamento degli uffici di Petrozavodsk e Murmansk del consolato generale finlandese a San Pietroburgo, che operava dall’inizio degli anni ’90. Il capo della missione diplomatica finlandese ha ricevuto una nota corrispondente dal ministero degli Esteri russo“, si legge nella nota del ministero degli Esteri moscovita.
Commentando tale decisione, il ministero ha affermato che “in questa fase, la parte russa ha deciso di ridurre la presenza consolare reciproca con la Finlandia, poiché non corrisponde all’attuale livello delle relazioni russo-finlandesi“. “La piena responsabilità della situazione è della parte finlandese“, ha affermato ancora l’organo russo, con chiaro riferimento alle azioni militarmente ostili intraprese dal governo di Helsinki contro la Federazione. La dichiarazione afferma che “la decisione della parte russa è dovuta al corso conflittuale perseguito dalla Finlandia nei confronti della Federazione Russa, che ha causato gravi danni all’intero complesso delle relazioni russo-finlandesi“. Pertanto, su iniziativa della parte finlandese, “il dialogo politico bilaterale è stato ridotto, la multiforme cooperazione commerciale ed economica è stata rovinata, la rete di relazioni tra città gemellate e regioni gemelle e la stretta interazione transfrontaliera sono state lacerate e l’aria e i servizi ferroviari sono stati sospesi“, ha proseguito il ministero.
“Allo stesso tempo, la Finlandia ha abbandonato la sua tradizionale politica di non partecipazione alle alleanze militari e si è unita alla NATO, il che non nasconde il suo orientamento contro la Russia“, ha affermato il ministero. “Si stanno creando ostacoli al normale funzionamento delle missioni e delle compagnie estere russe in Finlandia. Le buffonate provocatorie che minacciano la sicurezza del personale delle nostre missioni vengono eseguite regolarmente, senza che le autorità finlandesi siano in grado di impedirle“, secondo il comunicato ufficiale. Il ministero ha anche menzionato il divieto per i russi di entrare nel paese con visti turistici Schengen, che la Finlandia ha introdotto nell’autunno del 2022, e la sua decisione di non rilasciare più tali visti ai russi.
COMPOSIZIONE DEL GOVERNO ORPO
Primo ministro: Petteri Orpo (Kok)
Vice primo ministro: Riikka Purra (PS)
Ministro delle Finanze: Riikka Purra (PS)
Ministro dell’Istruzione: Anna-Maja Henriksson (SFP)
Ministro dell’Agricoltura e delle Foreste: Sari Essayah (KD)
Ministro della Difesa: Antti Häkkänen (Kok)
Ministro della Cooperazione allo Sviluppo e del Commercio Internazionale: Ville Tavio (PS)
Ministro degli Affari Economici: Vilhelm Junnila (PS)
Ministro dell’Impiego: Arto Satonen (Kok)
Ministro dell’Ambiente e del Cambiamento Climatico: Kai Mykkänen (Kok)
Ministro degli Affari Europei: Anders Adlercreutz (SFP)
Ministro degli Affari Esteri: Elina Valtonen (Kok)
Ministro degli Interni: Mari Rantanen (PS)
Ministro della Giustizia: Leena Meri (PS)
Ministro dei Governi Locali e Regionali: Anna-Kaisa Ikonen (Kok)
Ministro della Scienza e della Cultura: Sari Multala (Kok)
Ministro degli Affari Sociali e della Sanità: Kaisa Juuso (PS)
Ministro della Sicurezza Sociale: Sanni Grahn-Laasonen (Kok)
Ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni: Lulu Ranne (PS)
Ministro della Gioventù, dello Sport e dell’Attività Fisica: Sandra Bergqvist (SFP)
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