Uno Stato dove circolano più armi che persone è un paese civile? No, non lo è

Quante volte da bambini abbiamo giocato ai cowboy e agli indiani. Le nostre pistole ed i nostri fucili erano di plastica o di legno e c’era chi, non potendoselo permettere, usava le mani. Ovviamente era tutto finto e tutto si basava sulla reciproca fiducia. Si doveva, cioè, riconoscere lealmente che eravamo stati ‘uccisi’ dal colpo di pistola o fucile ‘finto’ del nostro compagno di gioco.

Quello che succede negli Usa invece è tutto vero, sia le armi, sia i morti che i feriti.

Un bambino di 2 anni ha ucciso involontariamente la mamma incinta di 8 mesi. È avvenuto pochi giorni fa in Ohio, negli Stati Uniti. Probabilmente il ragazzino ancora non parla e non cammina, ma sa sparare sia pure per gioco. È stata la madre a chiamare il numero di emergenza ed a spiegare cosa era successo. I soccorsi sono stati inutili ed i medici non sono riusciti a salvare neanche il bimbo che la donna portava in grembo.

Nelle stesse ore un ragazzino di 7 anni ha sparato al fratellino di 5 anni uccidendolo. Il fatto è avvenuto a Jackson County nel Kentucky orientale. Anche in questo caso i soccorsi sono stati inutili.

Quest’anno ci sono stati nel paese a stelle e strisce più di 150 sparatorie non intenzionali che hanno coinvolto bambini e che hanno provocato 58 morti e 101 feriti.

Com’è possibile tutto questo? Com’è possibile che bambini così piccoli possano accedere alle armi. Per noi europei è una situazione inconcepibile, negli Usa no. Tenere una pistola o un fucile a portata di mano e senza la sicura è considerato ‘normale’. Chiunque può comprare armi da guerra o semplicemente da difesa.

Il ‘fai da te’ ha origine nella guerra di Indipendenza. Garantire la sicurezza in un territorio sterminato come quello del continente Nordamericano era praticamente impossibile. Il diritto alla difesa individuale e quello di possedere armi sancito nella Costituzione del 1776 aveva una sua ‘giustificazione’. Oggi quel principio non ha più motivo d’essere. Esso è diventato un fatto economico e culturale e non c’è nessuna volontà politica di estirparlo o di limitarlo.

L’individualismo e l’interesse delle industrie produttrici prevalgono anche sul buon senso. Per tanti, troppi americani l’altro non è una ‘risorsa’ per vivere meglio, ma un pericolo da attenzionare.

E non meravigliamoci se gli ‘yankee’ sono stati i primi ed i soli ad avere usato la bomba atomica e ad aver fatto ed a fare guerre in giro per il mondo. E non dobbiamo sorprenderci se qualcuno si fa giustizia da solo o se un bambino di due anni uccide la madre incinta o il fratellino di 5 anni.

No, gli Stati Uniti d’America non sono un paese civile.

Di Giovanni Pulvino (REDNEWS)

Insegno Scienze giuridiche ed economiche dal 1993. Dopo tanti anni di supplenze sono passato di ruolo nel novembre del 2015. In quel periodo il portale web di Tiscali dava agli utenti la possibilità di esprimersi tramite le ‘Socialnews’. Ed è cosi che nel luglio del 2012 ho iniziato a scrivere articoli raccontando le vicende dei precari storici della scuola. Per un anno ho collaborato anche con ComUnità del portale Unità.it. Successivamente, per integrare e proseguire quell’esperienza durata oltre 3 anni, ho creato REDNEWS (28 giugno 2015), un ‘blog di cronaca, informazioni e opinioni dal profondo Sud’. Il mio scopo era ed è quello di dare voce a chi è escluso dalla società, in particolare i disoccupati, i precari, i pensionati al minimo. Nello stesso tempo intendo esprimere il punto di vista di chi vive nel Meridione, terra che è regolarmente esclusa oltreché dal benessere economico anche dai circuiti d’informazione nazionali. La linea editoriale del blog può essere riassunta con le parole scritte nel IV secolo a.C. dal poeta e drammaturgo greco Sofocle: ‘L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo’.

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