Oggi Julian Assange compie 52 anni, gli ultimi 5 nella prigione britannica.
La sua detenzione viola ogni principio di diritto e giustizia e getta un ombra di infamia su tutto il mondo della NATO, di cui Assange ha svelato misfatti e menzogne.
La carcerazione di Assange non è solo un caso Dreyfus del ventunesimo secolo, che svela tutta la parte oscura dei nostri sistemi liberali e liberisti.
La prigionia di Assange è ancora più grave oggi, perché essa ha in fondo anticipato il regime di guerra che oggi si sta imponendo nei nostri paesi in conflitto contro la Russia in Ucraina.
Censura militare, deformazione e falsificazione della realtà, propaganda militarista mascherata da spirito democratico, intolleranza feroce verso il dissenso accusato di collaborazione con il nemico, tutto questo si sta gonfiando come un bubbone in ciò che resta delle nostre libertà.
Così la sempre più folle escalation militare verso la terza guerra mondiale si accompagna al dominio di linguaggi ed ideologie patriottarde e reazionarie che credevamo scomparsi dal 1945 nel nostro continente.
Come la persecuzione di Assange è un caso Dreyfus del nostro secolo, così tutti i suoi persecutori e i loro complici sono sempre più uguali ai mascalzoni sciovinisti e guerrafondai che perseguitarono il capitano ebreo più di un secolo fa.
Per questo oggi più che mai dobbiamo mobilitarci per e con Assange. Perché la sua libertà è la nostra libertà e ancora di più un passo verso la pace.
Buon compleanno ad Assange, libertà!
Giorgio Cremaschi PaP UP