L’Istituto per gli Studi sullo Sviluppo e la Pace, Indepaz, riferisce che 377 firmatari dell’Accordo di Pace sono stati uccisi, 21 dei quali quest’anno. Il Consiglio per la Reincorporazione dei Comuni, dal canto suo, afferma che sono 389.
Fonte: Insurgente
Rigoberto Mendoza Ospina, firmatario dell’accordo di pace tra le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC) e il governo colombiano, è stato assassinato questo fine settimana nel dipartimento di Caquetá. Lo ha denunciato il Consiglio Nazionale di Reincorporazione-Comune.
L’organizzazione ha aggiunto che dalla firma degli storici accordi all’Avana nel 2016 sono stati uccisi 389 membri dell’organizzazione, di cui 379 in fase di reincorporazione, e 23 finora quest’anno, chiedendo che il governo del presidente Gustavo Petro chieda ai gruppi armati di “rispettare la vita dei firmatari dell’Accordo finale di pace in fase di reincorporazione, dei leader sociali e di tutti i colombiani”.
Comunes, partito sorto dopo lo smantellamento delle FARC, ha ribadito il suo “appello urgente ai Paesi garanti, alla seconda Missione di Verifica delle Nazioni Unite, alla comunità internazionale, alle organizzazioni sociali impegnate nella costruzione della pace e all’intera società colombiana affinché vincolino i firmatari della pace”.
Mendoza è stato ucciso poche ore prima che i dissidenti delle FARC e il governo raggiungessero un accordo per istituire un tavolo di negoziati di pace, un passo verso l’avvio di un cessate il fuoco nazionale.