- Francesco Fustaneo
Registrato l’ennesimo attacco ad un’imbarcazione italiana a sud del Mediterraneo. Stavolta è stato il turno del peschereccio “Orizzonte” della marineria di Siracusa, finito sotto il fuoco dei mitra libici e rimasto in balia del mare a seguito della rottura del timone. A riferirlo è Fabio Micalizzi, presidente della Federazione armatori siciliani che ha diffuso subito la notizia dell’attacco che sarebbe avvenuto “in acque internazionali, a 94 miglia a nord di Misurata”. Tra i protagonisti suo malgrado della vicenda, Nino Moscuccia, armatore siciliano il quale ha lanciato un appello disperato denunciando l’attacco alla sua imbarcazione, ora gravemente danneggiata, da parte di una motovedetta libica, apparentemente, cosa che se appurata si rivelerebbe una beffa, di quelle dotate a Tripoli da parte del nostro Paese.
L’equipaggio libico dopo aver fatto fuoco, attraccato sulla imbarcazione avrebbe anche sequestrato le schede dei satellitari. Fortunatamente non ci sono stati morti. Si apprende che una nave della Difesa italiana sia giunta nella zona.
Lanciato l’allarme, sarebbe arrivato sul posto in ricognizione anche un elicottero italiano.
Micalizzi chiedendo un intervento serio e urgente del Governo italiano e della Marina militare ha definito quanto accaduto un “atto vile è grave senza precedenti” affermando che in quel tratto di mare “ci risulta ci siano movimenti e traffici anomali