Tensione alle stelle Usa-Iran. Washington ha spostato nel Golfo Persico alcuni gruppi d’assalto di Marines imbarcati sulla USS Bataan e la USS Carter Hall, capaci di trasportare più di duemila soldati, da mandare in combattimento.
Crisi Usa-Iran, si rischia lo scontro militare diretto
Nel Golfo Persico è sempre più alta la tensione Usa-Iran: Washington, nell’autoproclamato ruolo di “poliziotto del mondo”, vuole intervenire a difesa degli interessi delle transnazionali dell’energia e per il “contenimento della presenza iraniana”.
Questo perchè dallo Stretto di Hormuz continua a transitare il 21% delle risorse petrolifere. Attraverso questo tratto di mare lungo 150 Km e largo 33, l’Arabia Saudita fa passare 6,4 milioni di barili di petrolio al giorno, l’Iraq 3,4, gli Emirati Arabi Uniti 2,7, il Kuwait 2, mentre il Qatar, il più grande produttore mondiale di gas naturale liquefatto, quasi tutto il suo gas destinato all’esportazione.
Che poi la ‘presenza iraniana’ è decisa dalla geografia poichè lo Stretto è di fronte alle coste di casa. Un po’ come nelle discutibili valutazioni di Washington sull’aggressività della Cina e gli incidenti sfiorati con le unità navali a stelle e strisce presenti, curiosamente, sempre nel Mar Cinese meridionale.
Ora Biden ha deciso di alzare il tiro: dislocare truppe da sbarco significa che ci si sta avvicinando alla ‘linea rossa’ dell’escalation.
A spiegarlo è lo stesso Segretario alla Difesa Usa, George Lloyd Austin: “Attraverso queste azioni, gli Stati Uniti stanno dimostrando l’impegno a garantire la libertà di navigazione e scoraggiare le attività di destabilizzazione iraniane nella regione”.
Gli iraniani, approfittando degli sconvolgimenti geopolitici innestati dalla guerra in Ucraina, basta che lancino minacce e i prezzi dei noli marittimi salgono e di conseguenza, aumenta tutto. Per mandare ulteriori segnali, tanto in tanto le Guardie rivoluzionarie sequestrano qualche petroliera.
La scelta di Biden è stata determinata da notizie di Intelligence, che riferiscono di una situazione sempre più rischiosa per la navigazione nello Stretto in questione e il gioco di sponda che fa l’Iran per aiutare la Russia a scavalcare le sanzioni e, soprattutto, la crescita delle preoccupazioni legate al programma nucleare di Teheran.
L’ultimo missile balistico che hanno sviluppato, il ‘Khorranshahr 4’, ha una gittata di 2000 chilometri