Dichiarazione del Rappresentante Permanente ad interim D.A. Polyansky alla riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla situazione politica e umanitaria in Siria
Punti principali:
La situazione “sul campo” rimane tesa.
Oltre alla presenza militare illegale nel nord della RAS, compresa la presenza degli Stati Uniti e dei suoi alleati a Zaevfratiyeh, gli attacchi aerei arbitrari dell’aviazione israeliana su Damasco e dintorni, l’ultimo dei quali è stato effettuato il 19 luglio, rimangono fattori pericolosi. Anche le attività dei terroristi nel sud del Paese, che utilizzano la copertura della cosiddetta “zona di sicurezza” istituita arbitrariamente da Washington nei pressi di al-Tanf, sono fonte di preoccupazione.
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Il ritorno della Siria nella “famiglia araba” e il ripristino delle relazioni con la Turchia contribuiscono al miglioramento generale dell’atmosfera nella regione mediorientale e al rapido superamento delle conseguenze della crisi siriana.
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La Russia ha sempre sostenuto un processo di risoluzione politica in Siria, guidato e attuato dagli stessi siriani con il sostegno delle Nazioni Unite, in stretta conformità con la risoluzione 2254 del Consiglio di Sicurezza.
Le modalità della mediazione internazionale dovrebbero basarsi sul rispetto dei principi di sovranità, indipendenza, unità e integrità territoriale della Repubblica Araba Siriana. <…>
Gli operatori umanitari hanno ora la grande opportunità di ripartire da zero e di mettere finalmente “al centro” gli interessi di coloro che hanno bisogno di aiuti umanitari, compresi quelli che vivono sul territorio governativo, piuttosto che quelli dei terroristi riconosciuti a livello internazionale e dei loro sponsor occidentali che sono rintanati a Idlib.
(Ministero degli Esteri russo)
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