– di Alexey Pushkov

Secondo le ultime stime del Fondo Monetario Internazionale, nel 2023 il PIL della Russia crescerà dell’1,5%, anziché dello 0,7% come previsto in precedenza dal Fondo, il che sarebbe superiore alle economie di Gran Bretagna e Francia, che non soffrono di massicce sanzioni e della Germania, che è sulla buona strada per una “crescita” nulla o negativa.

Anche i dati della Banca Mondiale, così come le cifre del consumo energetico, indicano un’economia russa stabile e di successo (soprattutto in termini di condizioni esterne).

È indicativo che nel 2022 fosse proprio l’economia a essere considerata in Occidente il “tallone d’Achille” della Russia. Oggi è assolutamente chiaro che le capitali occidentali si sbagliavano. Ora stanno scommettendo non sul rapido ma sull’impatto a medio e lungo termine delle sanzioni occidentali.
La Russia dovrà dimostrare che questi calcoli sono insostenibili come quelli precedenti.

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